Operazione “Pinocchio”, scena muta degli indagati in carcere. Restano in cella

Ore 15.20. Resta confermata la misura cautelare in carcere per quattro indagati nell’operazione antidroga “Pinocchio” che mercoledì mattina ha portato Polizia di Stato e Procura di Campobasso a smantellare una importante cellula dello spaccio in città. Massimo Amoroso e Margherita Mandato, principali indiziati dell’inchiesta, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nell’ambito degli interrogatori di garanzia che si sono svolti rispettivamente questa mattina nel carcere di via Cavour davanti al gip Teresina Pepe, che ha firmato le ordinanze, e ieri nel carcere femminile di Chieti, davanti a un giudice delegato, dove la donna era già reclusa per procedimenti pregressi. “Stiamo studiando le carte”, ha commentato l’avvocato Andrea Sellitto che cura gli interessi del 43enne campobassano. “Ci sono molte intercettazioni. Dobbiamo conoscere fino in fondo il quadro accusatorio per capire bene su cosa difenderci ed elaborare la migliore strategia”. Il legale non ha presentato al momento nessuna istanza al giudice relativa alla modifica della misura cautelare, mentre è in corso di valutazione il ricorso al Riesame. Lo stesso vale per la 38enne. “Nelle prossime ore valuteremo il da farsi”, ha affermato l’avvocato Stefano Sabatini. Scena muta anche da parte di M.G., 43enne di origini pugliesi da anni residente a Campobasso, recluso nel carcere di Foggia e anche lui sottoposto ad interrogatorio questa mattina. “Ha un ruolo molto marginale”, sostiene il suo legale, lasciando intendere che la gravità della misura sarebbe legata principalmente a precedenti penali.

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