Colori e tradizionali note che stringono il cuore. I primi, vivaci, perché è un giorno di festa. Le seconde, bellissime, indimenticabili, per ricordare i tanti molisani che hanno versato il sangue per la Patria, partiti per il fronte e mai più tornati. Giovani spesso strappati ai campi e alle famiglie, ma anche rappresentanti della prima ora delle forze armate, pronti a dare la vita per difendere la propria terra, con la speranza di un futuro migliore. Autorità civili e militari, associazioni, scolaresche e semplici cittadini hanno preso parte alla cerimonia che si è tenuta al centro di Campobasso – come negli altri centri molisani – per celebrare l’Unità Nazionale e le Forze Armate.
Il pensiero non va solo alla fine del primo conflitto mondiale, attraverso il quale l’Italia ha completato il suo processo di unificazione iniziato con le guerre d’indipendenza contro l’impero austro-ungarico, ma anche ai combattenti della seconda guerra mondiale e delle numerose missioni internazionali, oltre che ai militari che operano ogni giorno al servizio dello Stato e in difesa della cittadinanza, rischiando per la loro incolumità e la loro vita. Un corteo guidato dal complesso bandistico è partito da piazza Pepe per terminare in piazza della Vittoria, dove si sono svolti il rito dell’alzabandiera e della deposizione davanti al Monumento ai Caduti di tre corone d’alloro, rispettivamente donate dalla Prefettura, dalle Forze Armate e Guardia di Finanza e dalle associazioni combattentistiche.
Nel corso della celebrazione è stata data lettura dei messaggi del Capo dello Stato e del Ministro della Difesa, letti dal Vice Prefetto Pierpaolo Pigliacelli e dal Comandante regionale dell’Esercito Molise, il Colonnello Francesco Paolo D’Ianni. Intervenuti anche il Cappellano dell’Esercito, don Giuseppe Graziano, Monsignor Gabriele Teti in rappresentanza della sezione molisana dell’Associazione Nazionale Alpini, il presidente della Provincia di Campobasso Francesco Roberti e il sindaco di Campobasso Roberto Gravina.
Il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
«Oggi, 4 Novembre, celebriamo il Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, in questo 2019, anno centenario del decreto che volle una festività dedicata alla appena conquistata unità della Patria.
Settanta anni fa la Repubblica riconobbe, con legge del Parlamento, il 4 Novembre come Giornata dell’Unità Nazionale.
Una data in cui si riassumono i valori di una identità nazionale lungamente perseguita dai popoli d’Italia con le aspirazioni risorgimentali e con i grandi sacrifici compiuti dal popolo italiano nella prima guerra mondiale.
Ricorrono altresì 20 anni dalla legge che apriva alle cittadine italiane l’arruolamento nelle Forze Armate, con un contributo positivo alle capacità del Paese in materia di difesa.
Le gesta e l’esempio che hanno contraddistinto il comportamento di tanti militari nelle vicende che hanno accompagnato nei decenni lo sviluppo dell’Italia, ispirano ancora oggi il personale delle Forze Armate, al quale va la riconoscenza di tutto il Paese per il contributo fornito alla sicurezza della comunità nazionale e internazionale.
Nelle aree più martoriate del nostro pianeta, i nostri militari assicurano il sostegno dell’Italia alla salvaguardia dei diritti umani e per prevenire e contrastare il terrorismo.
In un mondo attraversato da molteplici tensioni e scosso da diffusa conflittualità, lo Stato italiano oggi schiera oltre 6000 persone in 22 Paesi, a salvaguardia dei più deboli ed oppressi. A tutte loro va un particolare pensiero.
Si tratta di un impegno gravoso che risponde alle responsabilità assunte dalla Repubblica a tutela della pace nel contesto internazionale, in particolare dell’alleanza alla quale abbiamo liberamente scelto di contribuire, il Trattato dell’Atlantico del Nord, e nell’Unione Europea.
Un ruolo riconosciuto ed apprezzato, ad iniziare dai Paesi amici ai quali forniamo supporto nell’affermazione della loro indipendenza, nel consolidamento di relazioni internazionali rispettose della legalità e dei diritti di ciascuno.
I traguardi raggiunti ci consentono di guardare al futuro con fiducia, consapevoli, tuttavia, dei rischi e delle sfide portate tuttora alla pacifica convivenza.
In questo giorno in cui celebriamo l’Unità Nazionale e festeggiamo le Forze Armate, desidero trasmettere il più vivo apprezzamento del Paese per la professionalità e le qualità umane espresse dai militari e dai dipendenti civili della difesa nella loro attività. Ad essi e alle loro famiglie rivolgo l’augurio più cordiale.
Viva le Forze Armate, viva la Repubblica».
Il messaggio del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
“Uomini e donne della Difesa,
Auguri!
Oggi 4 Novembre, celebriamo l’Unità Nazionale e festeggiamo le nostre Forze Armate.
Sento forte il dovere di ricordare tutti i Caduti che hanno combattuto, fino all’estremo sacrificio, credendo in un futuro di libertà e di democrazia per il nostro Paese.
Se da un lato la prima guerra mondiale è stata tra le pagine di storia più drammatiche vissute dal nostro Paese, dall’altro ha rappresentato la prima grande esperienza collettiva degli italiani.
Un popolo che, dopo la sconfitta di Caporetto, seppe rialzarsi lottando per gli ideali di unità e integrazione nazionale.
Da allora, l’Italia ha vissuto molti altri momenti importanti ed affrontato altrettante durissime prove, forte di quel cemento unitario emerso durante la Grande Guerra.
Questo non dobbiamo dimenticarlo.
Dobbiamo anzi provare ad innescare una nuova stagione fondatrice di quell’Italia che vogliamo affidare alle prossime generazioni, alimentando una più feconda idea di identità ed integrazione nazionale, favorendo così un processo ricostruttivo di unità e solidarietà.
E’ proprio su questi principi che si fonda lo straordinario impegno quotidiano di tutti Voi, sempre pronti ad intervenire per la difesa del Paese e il bene dei cittadini, testimoni in Patria e all’estero, di quel grande valore umano e professionale che rende le Forze Armate un’eccellenza del nostro Paese.
L’Italia è orgogliosa di Voi.
Il vostro esempio di correttezza, di sobrietà, di efficienza, di onestà, di spirito di
sacrificio, di rispetto per l’Italia e per le sue Istituzioni è ciò che vogliamo trasmettere alle
future generazioni.
A tutti Voi, uomini e donne della Difesa, voglio rinnovare a nome degli italiani e mio
personale la più profonda gratitudine per il vostro impegno al servizio del Paese e delle sue
Istituzioni.
Viva il 4 Novembre!
Viva le Forze Armate!
Viva l’Italia!”
Il messaggio del sindaco di Campobasso.
“Oggi, come ogni 4 novembre, siamo chiamati a ricordare e festeggiare la Giornata dell’Unità d’Italia e le nostre Forze Armate. La doppia ricorrenza odierna è tutt’altro che casuale e dimostra quanto il nostro paese storicamente debba al valore dei suoi militari e quanto la costruzione democratica del nostro stato possa contare sull’attenzione costante che le Forze Armate, con la loro opera meritoria, riservano alla salvaguardia delle forme istituzionali. Le Forze Armate storicamente hanno difeso e difendono con coraggio l’intero territorio nazionale e proprio quel coraggio, insieme alle doti umane e alle capacità collaborative mostrate dai nostri militari nelle operazioni di pace compiute in giro per il mondo, permettono a noi italiani di essere orgogliosi della spinta morale e valoriale che anima i nostri militari allor quando, come sempre più spesso accade, sono chiamati ad operare nelle missioni all’estero rivolte alla difesa dei diritti umani. La storia delle Forze Armate italiane e quella del nostro paese procedono all’unisono, il 4 novembre è in questo senso più di una data o di un semplice promemoria. Il 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, ricorda la vittoria e il sacrificio nella Prima Guerra Mondiale dei tanti militari provenienti dalle più disparate parti d’Italia. Un conflitto che mise a dura prova non solo il nostro esercito ma l’intera popolazione del nostro paese che patì sofferenze inenarrabili vissute in stretta simbiosi con i propri soldati, con i propri figli, fratelli e mariti chiamati a dare la propria vita per l’indipendenza dell’Italia. Ricordare il loro sacrifico è compito di ognuno di noi. Rendere omaggio a quei soldati e a quelli che in ogni altra epoca hanno dato la propria vita per poterci permettere di costruire un’Italia libera e democratica è un atto di giustizia che va coltivato con orgoglio per condividere la memoria personale e collettiva della storia della nostra nazione con le nuove generazioni, affinché chi come loro sarà chiamato a costruire il prossimo futuro, lo faccia nel segno della Pace“.