La Finmolise spa è un ente strumentale della Regione che organizza e svolge servizi tecnico-finanziari per contribuire a realizzare le politiche regionali a tutela del territorio e del tessuto economico e sociale. Tra le sue attività, ci sono quelle propriamente ‘finanziarie’ come la gestione fondi per lo sviluppo regionale, prestazioni di garanzie, erogazioni di finanziamenti anche in leasing e factoring, partecipazione al capitale di imprese, sia funzioni ‘di servizio’ nei confronti dell’ente come assistenza tecnica, finanziaria e gestionale. Per fare tutto questo Finmolise gestisce fondi pubblici finalizzati allo sviluppo economico del territorio con attività di tipo istruttorio, concessorio, di erogazione, riscossione e riversamento. Ogni anno l’ente è chiamato a redigere il Rendiconto della gestione dei fondi regionali in cui sono riportati i dati della gestione finanziaria delle misure che presentano ancora disponibilità economica. Tuttavia l’analisi del rendiconto della gestione dei fondi regionali 2018 mostra che gran parte delle misure attivate nel corso degli anni sono al momento inattive e la residua disponibilità sui relativi conti correnti è gravata da oneri, spese fisse e provvigioni maturate dalla stessa Finmolise. Questi oneri e queste spese derivano soprattutto dalle attività di recupero crediti verso soggetti inadempienti. Parliamo di oltre 12 milioni di euro. Per la precisione 9.460.562 euro di fondi Fesr, da utilizzare in ambito creditizio, e 2.946.089 euro di fondi Fsc, quindi utilizzabili per la spesa corrente. “Ebbene, dobbiamo considerare che una parte delle risorse in giacenza, relative a specifiche misure di finanziamento o di garanzia del credito, sono subito riprogrammabili poiché libere da vincoli”, spiega il consigliere regionale del M5S Valerio Fontana. “Sono risorse che potrebbero giovare al contesto economico regionale, ma bisogna riprogrammarle subito evitando sprechi e inefficienze. La mozione che ho presentato a mia prima firma insieme ai colleghi Greco e Primiani chiede un’attenta ricognizione sui fondi regionali ‘dormienti’, ma anche un impegno preciso alla Giunta per attivare misure di garanzia destinate a soggetti (imprese e famiglie) che restano escluse dalla possibilità e dalle opportunità di accedere a finanziamenti, perché non dispongono di capacità di garanzia reale e non possono ricorrere ai credito bancario ordinario. La stragrande maggioranza dei bandi regionali rivolti all’imprenditorialità e allo sviluppo territoriale e produttivo, infatti, prevedono garanzie reali e fideiussorie onerose che escludono la partecipazione di tanti cittadini. Per questo abbiamo chiesto alla Regione di istituire un apposito fondo di garanzia per i soggetti non bancabili. Ci sembra una risposta concreta e immediata che può far bene all’economia molisana in ginocchio ormai da troppi anni. La Regione non può permettersi di tenere fermi milioni di euro che invece sarebbero subito disponibili per ridare fiato all’intero territorio”.
Finmolise, oltre 12 milioni inutilizzati. Fontana: creare fondo di garanzia per soggetti non bancabili
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