La Commissione di Valutazione insediata presso la Direzione Regionale INAIL Basilicata di Potenza ha concluso la propria istruttoria e definito la graduatoria tra i diversi progetti didattici presentati da più istituti scolastici superiori inerenti il Bando: “Sicurezza sul Lavoro e Migrazione. Ieri e Oggi”. Sono state tante le classi di numerose scuole superiori di Basilicata e Molise che hanno lavorato con ricerche, filmati e progetti di animazione, a partire dalla più grande strage di lavoratori degli Stati Uniti d’America avvenuta il 6 dicembre 1907 nella miniera di Monongah, in West-Virginia, e dal disastro ferroviario di Balvano del 1944. Gli studenti si sono misurati sui problemi dell’emigrazione e sui rischi che questo comporta per la sicurezza e il rischio di infortuni, molto più alto in percentuale rispetto alla media, come confermano le stesse ricerche e i lavori delle istituzioni scolastiche e riferite agli incidenti anche mortali che colpiscono gli immigrati arrivati in Italia e impiegati nell’edilizia, in agricoltura, nei servizi e nelle attività più pericolose. Tutte le scuole saranno invitate a partecipare alla manifestazione conclusiva che si terrà il 9 dicembre a Matera presso l’Auditorium, con il patrocinio sia dell’Amministrazione comunale sia della Fondazione Matera Capitale Europea della Cultura 2019. In quella sede saranno consegnati i riconoscimenti, le menzioni speciali e i ragazzi delle scuole vincitrici, accompagnati dai propri docenti e dirigenti scolastici, esporranno pubblicamente i progetti presentati al fine di rendere nota la tragedia sul lavoro di Monongah, in cui su 361 vittime ufficiali 171 erano italiane e di queste 87 molisane. Una storia ignorata, sconosciuta e rimasta sepolta insieme alle vittime di quella sciagura per quasi un secolo, fino a quando, grazie alle ricerche del Console d’Italia a Pittsburgh, Joseph D’Andrea, quella pagina tristissima dell’emigrazione italiana, meridionale e molisana non venne meritoriamente riportata alla luce. Il 9 dicembre, a distanza di 112 anni, i nomi, i volti, i sogni stroncati e le speranze di quei migranti caduti sul lavoro rivivranno grazie agli studenti di Basilicata e Molise che hanno letto le loro ultime lettere alla famiglia, visto le foto e studiato le condizioni di sfruttamento a cui erano obbligati a sottostare gli emigranti italiani in quel periodo storico.
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