Turismo, le opposizioni “smontano” il Piano strategico: “Mancano programmazione e integrazione con altri settori chiave”

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Il Piano strategico regionale del turismo approvato a Palazzo D’Aimmo ha generato dure critiche da parte delle opposizioni, che dopo aver apprezzato il lavoro di studio e di dialogo col territorio, ne contestano i contenuti. M5s e Pd fanno fronte comune in merito alla mancata integrazione del documento con altri settori strategici e collegati, così come di una dotazione finanziaria definita in legge. I pentastellati inoltre lamentano il fatto di aver perso l’occasione di essere una regione turisticamente accessibile ai disabili, divenendo una eccellenza nazionale, mentre i dem puntano il dito sull’aumento dei costi del CdA di Sviluppo Italia.

Primiani (M5s): “Piano basato su dati carenti”
“Il ‘no’ del MoVimento 5 Stelle al Piano regionale per lo sviluppo del Turismo in Molise è frutto di un’analisi precisa di tutto il documento che rischia di essere un semplice esercizio di stile, una dissertazione accademica che non risolve in concreto i ritardi di una regione turisticamente carente. Parlo senza volontà polemiche perché del Piano apprezzo certamente il metodo scientifico utilizzato per la prima volta nella stesura di un documento nel settore turistico. Allo stesso tempo, però, non posso non sottolineare una carenza di fondo. Il Piano è basato su dati carenti. Faccio un solo esempio: l’analisi di contesto su cui si regge l’intero documento è fondata sui dati dell’Istat che raccoglie soltanto i numeri forniti dagli alberghi, nonostante il Piano stesso ci dica che questi sono solo il 20% delle strutture ricettive esistenti in Molise. Il Piano, inoltre, è carente di riferimenti ad una programmazione operativa e non contiene elementi di raccordo ed integrazione tra le politiche di programmazione del Governo regionale in altri settori come infrastrutture, trasporti, politiche culturali, politiche di marketing territoriale. Ad esempio non fa accenno al Piano della mobilità, non al Piano dello Sport o a quello dei Trasporti né alcun riferimento al catalogo della formazione professionale approvato qualche giorno fa. Inoltre dal punto di vista sociale manca la previsione del Molise come destinazione turisticamente accessibile ai disabili. Saremmo potuti essere i primi a puntare su questo settore e rendere il Molise un’eccellenza in Italia. Questa sorta di miopia è un male, perché fin quando la Regione Molise non concepirà il turismo come centro e approdo di direttrici settoriali differenti, non potrà fare una programmazione efficace. Soprattutto in un comparto ingessato da ben 33 norme regionali. Ecco perché sarebbe fondamentale dotare il settore di una governante snella, magari puntando sulla creazione di un’Agenzia regionale di Sviluppo turistico che riesca a declinare i buoni propositi in azioni per il territorio in modo più veloce ed efficace. Infine il Piano manca di una stima puntuale delle risorse e anche per questo abbiamo presentato un ordine del giorno chiedendo la stesura, senza aggravio di costi, di un Piano operativo contenente la ricognizione puntuale delle risorse potenzialmente impiegabili ad oggi nel settore. Alla fine il Piano è stato approvato con una netta spaccatura dell’Aula e il nostro odg collegato non è stato iscritto per assenza dei due terzi dei voti, nonostante 11 consiglieri favorevoli e 8 contrari”.

Fanelli: “Non c’è traccia di come e quanto investire
“Un grande lavoro di studio e di analisi, che rischia di tradursi in un documento senza conseguenze e di nessuna utilità per il Molise. È la fotografia del Piano Strategico del Turismo approvato in Consiglio Regionale. Che a fronte dell’ottimo lavoro di Sviluppo Italia e degli altri incaricati della sua redazione, è deficitario della parte più importante, quella politica. Perché non c’è programmazione, non dialoga, non si armonizza e non si incasella con le altre pianificazioni strategiche regionali, come il Piano dello Sport (all’ordine del giorno di oggi in Aula) o il Piano sociale, che sta per essere discusso, o le programmazioni in materia di ambiente o per lo sviluppo, a partire da quella agricola e di trasformazione agroalimentare di qualità. Quali sono le prime azioni che si vogliono finanziare? Quali i tempi? Quante risorse, ogni anno, saranno appostate nel Bilancio regionale? Quali sono le misure che concretizzano le previsioni in esso contenute? Le altre Regioni, come ad esempio l’Emilia Romagna e la Toscana, lo dicono, lo prevedono, lo fanno. Nei loro Piani del Turismo si sono dotate nel dettaglio di precise impostazioni finanziarie, incrociandole, correttamente, anche con le altre pianificazioni strategiche. In una parola, programmano. E i risultati arrivano, in termini di promozione del territorio e presenze turistiche. Il Molise, invece, no. Si dota di un ottimo programma di screening e poi non riesce a mettere in campo le azioni conseguenti. Diciamo quello che vogliamo fare, ma non come lo vogliamo fare, con quali risorse, priorità, mezzi. Per fare un esempio eclatante, prendiamo la “prima tombola geografica del Molise”, dal “modico” costo di 24,99 euro, che in bell’evidenza mostra il logo dell’Assessorato al Turismo, addirittura “firmata” dall’Assessore Cotugno. Io non credo sia stata finanziata dall’Assessorato e che Cotugno abbia autorizzato. Ma l’esempio serve solo per dimostrare la distanza fra teoria e pratica, ivi inclusi gli strumenti usati. E allora, nel caso di specie, Cotugno – al quale va comunque il plauso di aver portato a compimento il Piano Strategico – dovrebbe chiedere la rimozione del logo e, in ogni caso, garantire il controllo e assicurare la governance complessiva del sistema. Dunque, restiamo fermi ad un’ottima premessa, ma senza alcuna possibilità di esplicare il potenziale del Piano. Una premessa dove il lavoro dei dipendenti di Sviluppo Italia e degli altri soggetti è stato certamente di qualità. Cosa che, invece, non è possibile affermare per il moltiplicarsi dei costi del CdA di Sviluppo Italia (da uno a tre) voluto da Toma. Uno spreco di risorse non necessario e non giustificabile, alla luce di un piano turistico, per il quale sono state necessarie risorse umane e finanziarie addizionali. Lo abbiamo segnalato al “Controllo analogo” del MEF. Vedremo. Come dire? Ambo, terna, quaterna.…..ma senza la possibilità di fare tombola!”

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