Ore 8.30. C’è anche un giovane residente in Molise fra gli arresti eseguiti nelle prime ore di questa mattina da parte dei Carabinieri della compagnia di Giugliano in Campania che hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia, nei confronti di 16 soggetti, appartenenti o riconducibili allo storico clan camorristico De Rosa, raggiunti da gravi indizi di reità per i reati di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, detenzione di armi clandestine e spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di A.F., 25enne residente a Bojano, già ai domiciliari per altro procedimento. I militari si sono presentati questa mattina presso la sua abitazione per notificargli il provvedimento del giudice. L’indagine ha preso avvio a seguito di alcune denunce di estorsione ed è stata condotta dal settembre 2018 al gennaio 2019 dalla Stazione Carabinieri di Qualiano. L’inchiesta ha permesso di dimostrare l’attuale operatività del clan, nonostante molti dei suoi esponenti apicali siano detenuti, che ha continuato ad esercitare il controllo del territorio attraverso le nuove leve. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, riuscivano ad affermare la propria egemonia sul territorio anche attraverso la repressione violenta dei contrasti interni e la cooperazione con altre organizzazioni. Le estorsioni erano commesse ai danni di imprenditori e commercianti della zona, facendo ricorso alla violenza fisica qualora non avessero voluto pagare il pizzo. Il gruppo deteneva il controllo del traffico di droga e della gestione delle piazze di spaccio sul comune di Qualiano, potendo contare sulla disponibilità di armi e ordigni esplosivi, utilizzati per atti intimidatori nei confronti delle vittime di estorsione, oltre che per spedizioni punitive nei confronti di coloro che non intendevano adeguarsi alla nuova reggenza.