Situazione di bilancio grave, 28 milioni di euro derivanti dalle tasse dei molisani spariti, 80 milioni di euro di mobilità passiva. Sono alcuni dei numeri elencati dal commissario alla sanità Angelo Giustini nel corso dell’audizione tenuta a Palazzo d’Aimmo, in presenza anche del sub Ida Grossi, con i vari gruppi consiliari. Il Programma Operativa è ancora una bozza fatta di parole e intenzioni, in un compromesso, quantomeno tentato, fra garanzia del servizio ai cittadini e rientro dal deficit sanitario, nell’ambito di un settore che vede ogni giorno perdere un reparto, come in quel gioco in cui costruita una torre di mattoncini bisogna togliere un pezzo alla volta, lasciandola in bilico ma evitando che la stessa collassi all’improvviso. L’incontro è stato introdotto dal Presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone, che ha evidenziato la volontà dell’Assemblea di creare un confronto con il Commissari per conoscere i principi e le strategie del Programma. Giustini ha evidenziato la situazione economico-finanziaria, operativa e di carenza di personale del Sistema Sanitario regionale trovata all’atto dell’insediamento, narrando poi le varie iniziative poste in essere in questo anno di incarico insieme alla collega Grossi. Giustini ha anche ricordato l’azione di ascolto posta in essere all’avvio dell’attività. Dodici anni di commissariamento e due mutui trentennale accesi – nel 2008 e nel 2016 – per complessivi 350 milioni di euro, per un Molise che talvolta nella speranza ha trovato la beffa. Vedasi ad esempio i 40 milioni destinati per la sanità molisana dalla Legge di stabilità 2014, di cui l’ultima tranche di 8 milioni non è mai pervenuta perché non vennero raggiunti nel 2018 tutti gli obiettivi fissati nel Pos (85 su 109). Per lo stesso motivo non sono più toccati al Molise 15 milioni di euro di premialità. Intanto cresce la mobilità passiva che arriva a pesare 80 milioni di euro mentre quella attiva è scesa a 16 milioni di euro. Nel Pos sono quindi previsti un ospedale hub, il Cardarelli di Campobasso, e due spoke, il Veneziale di Isernia e il San Timoteo di Termoli. Il Sub Commissario Grossi ha voluto partecipare al Consiglio le linee principali su cui si muove il nuovo Programma Operativo 2019-2021, che sostanzialmente si muove in continuità con il precedente POS 2015-2018, in termini di strutturazione della rete ospedaliera. La Grossi ha poi voluto ricordare come nella progettazione del nuovo PO si sia proceduto verificando e approfondendo tre principali aspetti: l’accessibilità dei cittadini ai servizi sanitari; la qualità dei servizi prestati; i tempi per la correzione delle problematiche riscontrate. Il Sub Commissario ha poi evidenziato gli obiettivi che si sono posti i redattori nella stesura del PO, per la rete ospedaliera, per la rete dell’emergenza, con particolare attenzione per quella tempo-dipendente, la rete territoriale, oltre che per le programmazione di azioni per la prevenzione e il miglioramento del sistema degli approvvigionamenti all’intero sistema sanitario regionale. Diversi i consiglieri regionali intervenuti. Presenti all’incontro anche i rappresentanti dei comitati civici della sanità provenienti dalle varie parti della regione a cui però non è stata data possibilità di entrare nel dibattito.
(foto pagina Facebook del Consiglio regionale)