La riforma del trasporto pubblico che dovrà approdare in aula rischia di produrre gravissimi danni alla Regione Molise. È quanto sostenuto dal consigliere regionale Michele Iorio che nell’analizzare il provvedimento attacca duramente l’esecutivo Toma e l’assessore ai Trasporti Niro. “Il governo regionale, nella figura dell’assessore al ramo – afferma l’ex governatore, – presenta una riforma anacronistica che poggia su dati del territorio e della popolazione risalenti al 2010 e quindi non adeguati alle esigenze intervenute praticamente negli ultimi 10 anni. Qual è il problema? In un momento in cui tutte le regioni d’Italia si adeguano al così detto gestore unico adottando criteri di spesa basati su costi e ricavi standard e salvando posti di lavoro In Molise si fa il contrario. Si preferisce dividere il territorio in due parti, provincia di Campobasso e provincia di Isernia, nel nome di un risparmio che corrisponde ad un aumento del costo e al disservizio più totale. Quando un governo decide di attuare le riforme, queste non possono essere decise nella più totale autonomia, senza coinvolgimento degli attori principali di un territorio. Così mentre altrove la riforma del TPL è stato affrontato con un percorso di collaborazione con gli Enti locali e tutti i soggetti economici e sociali interessati dal settore, in Molise a decidere è l’assessore regionale che paga 500mila euro ad una società per far scrivere una relazione che va esattamente nella direzione voluta dall’acquirente. Ed oggi si vuole mettere in scena l’ennesima farsa mascherando una riforma già decisa senza avere la benché minima conoscenza del territorio, attraverso l’ascolto dei sindacati in Terza Commissione prevedendo l’audizione e contemporaneamente la discussione della proposta di legge. Prendendo in giro anche le associazioni di categoria avendo, per l’appunto, già deciso a tavolino l’approvazione di una riforma epocale a danno dei molisani. Allora è il caso che qualcuno spieghi: la procedura corretta prevede prima l’approvazione del piano regionale dei trasporti, l’individuazione delle reali necessità di mobilità dei cittadini molisani e poi la costruzione della rete dei servizi minimi che è l’ultimo atto prima della pubblicazione della gara. Ma nessuno ha il coraggio di dire ai molisani che con il doppio gestore, fortemente voluto da Vincenzo Niro, si perderanno almeno 80 posti di lavoro non potendoli riassorbire senza avere a disposizione un ambito territoriale che comprenda l’intera regione Molise, in un momento storico in cui i posti di lavoro andrebbero creati non distrutti. A questo si aggiunge il fatto che, nonostante in Regione ci siano ben 9 politici che hanno il proprio bacino elettorale nella provincia di Isernia di cui 7 sono esponenti della maggioranza, il governo presenta una riforma del trasposto pubblico locale che scollega completamente la provincia di Isernia con il resto del territorio: i due ambiti sacrificano in particolare l’Alto Molise che non avrà, ad esempio, la possibilità di collegare direttamente Capracotta – Agnone – Trivento – Fossalto – Bifernina per Campobasso, Termoli, Pescara. Ed ancora. Con i due ambiti, non sarà possibile il collegamento pomeridiano, invocato dai nostri cittadini ma completamente ignorato dalla nuova proposta, da Campobasso a Isernia e da Termoli a Isernia, Pozzilli – Venafro. Con la conseguenza che si pretende di riorganizzare i servizi sanitari ma non si mettono a disposizione dei cittadini mezzi pubblici che permettano di raggiungere le strutture sanitarie esistenti sul territorio. Siano esse pubbliche o private. Ma le ripercussioni danneggeranno anche altre realtà come Casacalenda e Larino solo per citare qualche esempio. Ci vantiamo di progetti come “Turismo è cultura”, facciamo annunci sul rilancio del territorio con il turismo investendo fior di quattrini e poi si presenta l’approvazione di un piano dei trasporti che non prevede nulla che colleghi tutti i siti turistici e archeologici distribuiti tra le due province del Molise. Sottolineo inoltre la completa assenza di un confronto con le amministrazioni locali, Comuni e Province, titolari per legge dei servizi in questione. Infatti in mancanza della Conferenza dei servizi la procedura è viziata da illegittimità. Credo quindi che chi deciderà di approvare questa proposta di legge senza apportare le dovute modifiche si renderà responsabile dei disservizi che si andranno a creare, dei posti di lavoro che si perderanno. E le conseguenze che ne deriveranno saranno insanabili. Lancio quindi un appello ai colleghi consiglieri: fermiamoci e lavoriamo con raziocinio perché si sta andando verso la distruzione del Molise. E ai sindaci chiedo di intervenire per proteggere i diritti dei loro cittadini inconsapevoli delle conseguenze che questa riforma scellerata andrà a causare nella loro via quotidiana”.
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