Sono partiti anche in Molise i saldi invernali, che rappresentano il primo grande appuntamento commerciale dell’anno. Le vetrine di molte attività sono costellate di percentuali che dal primo weekend di gennaio fino al 4 marzo saranno applicati su capi e prodotti di fine stagione, fino ad esaurimento. I saldi costituiscono una sfida per i commercianti per mettere benzina alle vendite di inizio anno e rappresentano una opportunità per gli utenti che, secondo le proprie esigenze, possono ingaggiare una vera e propria caccia all’affare, per non rischiare di veder terminato un prodotto ricercato o ad esempio, nello specifico, la taglia di un capo d’abbigliamento. A Campobasso, al momento, non si intravedono grandi afflussi di persone nei negozi. Situazione forse migliore si registra nei centri commerciali, che però nel corso dell’anno sono comunque pieni per via della concentrazione di attività. Negli ultimi anni la “corsa” moderata è divenuta una prassi per via della crisi. Lo spiega bene il presidente della Confesercenti di Campobasso, Pasquale Oriente. “C’è l’auspicio che i saldi apportino un risultato positivo, anche perché c’è tantissima merce invenduta. In poche ore è presto per definire un trend, bisognerà attendere qualche giorno“. Le aspettative sul budget impiegato dagli acquirenti è inferiore rispetto a quello medio previsto a livello nazionale (che è di 168 euro a persona). “Stimiamo una spesa media per famiglia molisana di 150 euro. La nostra realtà è diversa, c’è crisi, manca il lavoro, è normale che l’economia non giri come dovrebbe“. Tuttavia alcuni commercianti preferiscono essere ottimisti. “Credo che i saldi invernali siano una opportunità commerciale che di fatto ci aiutano a lavorare più sulla quantità che sulla qualità – afferma Gianluca Di Lallo di Dorelan. – Questo rappresenta uno dei periodi più fiorenti dell’anno perché si registra un maggiore ingresso di persone in negozio. L’affluenza negli anni precedenti è stata buona, speriamo di riconfermarci e fare anche meglio“. Di Lallo non nega le difficoltà del momento. “Penso che le amministrazioni comunali debbano darci una mano, rivedendo la normativa e agevolando il commercio. Ci sono tante spese e tasse a nostro carico che minano la nostra sopravvivenza. Ritengo ad esempio che la zona franca venisse allargata“. Come già riscontrato negli anni precedenti, i consumatori si dividono. C’è chi approfitta delle offerte, chi si affida al caso. “In genere, soprattutto i primi giorni di saldi, faccio un salto per negozi, anche perché ho sempre già in mente cosa potrebbe servirmi, e comunque tante volte le idee mi vengono osservando“, afferma Sabrina. Della stessa idea la sua amica Federica che le sta facendo compagnia nello shopping. “Non ho grandi pretese. Se mi serve qualcosa vado a comprarlo o quantomeno provo a cercare ciò che mi serve“, afferma Luigi. “Se dovessimo parlare di vestiti, a volte trovo difficoltà anche nel resto dell’anno, non è solo una questione di prezzo“. Nonostante la crescente concorrenza del web, secondo la Confesercenti nazionale i saldi rimangono un evento legato soprattutto ai negozi fisici, scelti dai consumatori 8 volte su 10: il 33% degli acquisti dei saldi avverrà infatti in una grande catena o presso negozi brandizzati, seguiti da vicino dai negozi indipendenti, cui si rivolgeranno il 28% dei clienti. Il 22% sceglierà infine un outlet, mentre solo il 17%, invece, cercherà l’affare scontato sul web.
I consigli dell’Unione dei Consumatori
1) Prodotti difettosi. Conservate sempre lo scontrino. Non è vero che i capi in saldo non si possono cambiare. Valgono le regole di sempre. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso. Avete due mesi di tempo (non 7 o 8 giorni) per denunciare il difetto del capo e per ottenere la sua sostituzione o riparazione. La scelta è del consumatore, salvo che il rimedio richiesto sia impossibile o eccessivamente oneroso per il venditore rispetto all’altra soluzione (non potete prendere la sostituzione delle scarpe solo perché è rotto un laccio, in tal caso dovete accettare la riparazione). Se il cambio non è possibile, ad esempio perché manca la vostra taglia, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono) o, se preferite, ad una riduzione del prezzo.
2) No ai fondi di magazzino. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce messa in saldo deve essere l’avanzo della stagione che sta finendo, non fondi di magazzino. Come accorgersene? State lontani da quei negozi che avevano i ripiani semivuoti prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei capi più svariati. E’ improbabile che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni articolo, di tutte le taglie ed i colori.
3) Confrontate i prezzi. Non fermatevi mai al primo negozio, ma confrontate i prezzi di più esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta un giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Nei giorni che precedono i saldi andate a curiosare nei negozi, segnandovi il prezzo della merce che vi interessa. Potrete così verificare se lo sconto praticato è reale ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code.
4) Consigli per gli acquisti.
Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa carichi di capi di abbigliamento, magari anche a buon prezzo, ma dei quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai.
Valutate la bontà della merce guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (fibre naturali o sintetiche, lino o cotone…). Pagare un prezzo alto non implica che sia un prodotto di qualità.
5) Diffidate degli sconti esagerati. Gli sconti superiori al 50% spesso nascondono merce non esattamente nuova o prezzi vecchi gonfiati. L’abitudine di ritoccare il prezzo vecchio così da alzare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto, è dura a morire. Per questo suggeriamo ai consumatori di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da ribassi troppo elevati.
6) Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità, così da poter valutare autonomamente la convenienza dell’acquisto.
7) Negozi e vetrine. Controllate il prezzo e non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e la percentuale dello sconto, anche se in alcune regioni non è obbligatorio farlo. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
8) Prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Ma il consiglio è di diffidare di quei negozianti che non vi vogliono far provare i capi di abbigliamento o che per farveli provare vi chiedono un anticipo.
9) Datevi un budget.
10) Contattateci. Se avete problemi, ricordiamo che gli esperti dell’Unione Nazionale Consumatori sono a disposizione degli iscritti all’associazione attraverso lo sportello generico sul nostro sito oppure attraverso la pagina Unc su Facebook