Il 30 dicembre 2019 la Giunta Regionale, tra le tante delibere di fine anno, con la DGR n. 558/2019 ha individuato una proposta di perimetro, per il versante molisano, del Parco Nazionale del Matese. “In sintesi la proposta di perimetrazione è un totale fallimento politico di una intera classe dirigente.” – attacca Antonio Tomassone del Dipartimento Ambiente del PD – “Ma sul serio dopo oltre due anni di lavoro, a quanto dicono in Assessorato, siamo arrivati ad una tale perimetrazione? Ma si può tutelare un’area ambientale in base a interessi politico-elettorali? La politica fa il suo lavoro per accelerare ed agevolare quanto proposto dai tecnici in modo oggettivo, non per sconfessare il lavoro scientifico degli stessi.”
Il Parco è nato grazie ad un emendamento del PD in Senato, approvato in legge finanziaria a dicembre del 2017. La prima proposta di perimetrazione, che si rifaceva alle aree già sottoposte a vincolo Rete Natura 2000 (SIC, ZPS), venne fatta da Legambiente Molise già dal 2016 e l’ISPRA (in linea con l’associazione) ne ha proposta una simile già da settembre 2018.
“E cosa succede oggi con la perimetrazione? La Giunta regionale perimetra a naso!” – continua Tomassone – “E sì, viste le proposte tecniche-ambientali (ISPRA, Servizio competente regionale), sentite le proposte politiche, non supportate da ragioni tecniche, a via Genova si decide di mettersi un po’ più in là e un po’ meno qui! Ma si sta facendo sul serio? Ciò è inaccettabile.”
“Ecco, per capirci, è come se il chirurgo che sta operando un’appendicite tagli più o meno dove il malato dice di avvertire dolore, non tenendo in conto quanto emerso da radiografie e analisi varie!” commenta Tomassone “In mano a chi siamo? Una delusione su tutta la linea, dagli incontri sul territorio tenuti da un Assessore notoriamente non a favore del Parco, ad una mancanza di linea politica da tenere a Roma per la sede del Parco, al non spingere nelle sedi del Ministero, al non pressare la Campania, fino alla ridicola proposta di perimetrazione!”
“Tutto ciò accade mentre vengono finanziate con 20 milioni di euro nella legge di stabilità le Zone Economiche Ambientali (ZEA), cosicché i parchi avranno la possibilità di produrre sviluppo senza contrastare con l’ambiente. – continua Tomassone – In particolare, altri 120 milioni di euro si aggiungeranno per il 2020 alle risorse già stanziate in modo da realizzare su questi territori progetti green, implementando l’imprenditoria e combattendo, oltre che la fuga dei cervelli, il terribile fenomeno dello spopolamento.”
“E allora noi in che direzione andiamo? A Roma si finanziano le ZEA qui da noi si escludono intere aree ambientali ad alta biodiversità dal Parco. – chiude Tomassone – Spero vivamente, come immagino, che il Ministero non convalidi la proposta della Regione Molise e per questo faccio appello direttamente al Ministro Costa affinché la miopia dei nostri amministratori venga corretta tenendo ben presenti i reali valori ambientali e di sviluppo del Matese per tutta la nostra regione.”