La Lettera apostolica di Papa Francesco in forma di “motu proprio” intitolata “Aperuit Illis” che ha istituito la Domenica della Parola di Dio è stata al centro dell’Assemblea diocesana presieduta dal Vescovo, mons. Gianfranco De Luca, venerdì 10 gennaio nella sala del cinema Sant’Antonio a Termoli. Significativa la partecipazione dalle parrocchie e dalle realtà associative diocesane per condividere un percorso di riflessione che include quest’anno il pellegrinaggio del Corpo di San Timoteo a Termoli accolto e voluto dal Santo Padre proprio in occasione della Domenica della Parola di Dio (26 gennaio) e della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio) confermando così la valenza ecumenica dell’iniziativa. Nel suo intervento, che ha seguito la preghiera iniziale, il Vescovo De Luca ha presentato una sintesi del documento del Papa: “La relazione tra il Risorto, la comunità dei credenti e la Sacra Scrittura”. Il Motu proprio stabilisce che la terza domenica del Tempo ordinario, ogni anno, sarà dedicata alla celebrazione, riflessione divulgazione della Parola di Dio e che l’iniziativa annuale avrà valenza ecumenica. La lettera, come osservato dal Vescovo, segue tre “antefatti”: la proposta di una domenica dedicata alla Parola di Dio al termine del Giubileo della Misericordia; l’impulso dato dal Concilio alla riscoperta della Parola di Dio; il Sinodo sulla Parola di Dio del 2008, promosso da Benedetto XVI. I soggetti coinvolti nel vivere questa importante iniziativa sono soprattutto i vescovi, i parroci e catechisti; mons. De Luca ha evidenziato anche il riferimento biblico ai libri della Bibbia di Esdra e Neemia.
“Fondamentale – ha affermato – il rapporto tra Sacra Scrittura e fede dei credenti e il rapporto inseparabile tra Scrittura e Sacramenti”, con un accorato invito “a frequentare le Scritture. La domenica dedicata alla Parola di Dio deve far crescere nel popolo di Dio la religiosa e assidua familiarità con le Sacre Scritture”, ha concluso il Vescovo di Termoli-Larino. A seguito delle riflessioni del Vescovo, il Vicario generale, don Marcello Paradiso, ha curato l’approfondimento teologico con una relazione che ha affrontato, in una prima parte, il significato ecumenico del documento del Santo Padre ripercorrendo anche i passaggi storici che hanno portato alla Lettera apostolica e alla ricerca di un punto di incontro tra tutti i cristiani e l’unità delle culture che interessano anche i popoli indigeni. L’intervento si è poi soffermato sul rapporto essenziale con la fede di Parola e sacramenti quali “strumenti privilegiati della salvezza”: “In quella Parola e in quel gesto è Dio stesso che agisce. È Lui che, come protagonista, guida la storia. Ora, nel suo agire, la parola e i sacramenti sono i punti di più viva luce e di più potente efficacia”. Il Vicario si è concentrato inoltre sul passaggio relativo al rapporto su Parola e Fede e sull’aspetto che teologicamente l’uomo fa esperienza di sé come Uditore della parola: “La Parola di Dio non è solo informazione, ma comunicazione che crea la comunione con Lui. Il cristianesimo come religione della parola annunciata, della fede ascoltata e di una Sacra Scrittura ha indubbiamente un’intima e particolare relazione alla Parola”. La comunicazione tra uomo e Dio nella Parola – ha affermato don Marcello Paradiso – “resta una realtà peculiare perché non riduce Dio a umanità, né toglie l’uomo dal suo mondo, ponendolo in una sfera a lui estranea. Le parole hanno una loro storia della quale, come per la storia dell’uomo, uno solo è il Signore. Anzi, Dio è diventato il rappresentante stesso di questa storia da quando, incarnandosi, pronunciò queste parole e permise che fossero trascritte come parole sue”. Don Stefano Rossi, Vicario episcopale del Centro pastorale per la Missione e l’Evangelizzazione ha presentato le iniziative dell’area: la Scuola di evangelizzazione Sant’Andrea e approfondimenti dei Vangeli nelle parrocchie e l’iniziativa diocesana dei “Dieci comandamenti” che partirà dal 6 febbraio 2020 ogni giovedì a Montenero di Bisaccia. Si tratta di un cammino di fede ideato nel 1993 da un sacerdote romano, don Fabio Rosini, responsabile per l’ufficio vocazioni della diocesi di Roma, rivolto inizialmente ai giovani ma ora vissuto da tutti. Don Marco Colonna, Vicario episcopale del Centro pastorale per la Vita spirituale e la Liturgia ha sottolineato, tra le altre cose, la necessità di adeguare i canti alle celebrazioni liturgiche ma anche la necessaria preparazione liturgica dei cori parrocchiali e quella della formazione dei lettori assicurando rispetto e decoro alle liturgie.
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