Condannato in Appello a 4 anni di reclusione per abusi sessuali compiuti sulla giovanissima parrocchiana Giada Vitale quando era parroco di Portocannone e sospeso a divinis dal Tribunale ecclesiastico diocecano in attesa della sentenza definitiva, don Marino Genova torna a vestire la tonaca e a prendere parte ad una funzione religiosa. L’uomo, trasferitosi a Subiaco, comune che rientra nella Città metropolitana di Roma Capitale, come riporta il giornale Fanpage che ha seguito anche in passato la vicenda, sarebbe stato ripreso e fotografato in alcuni video apparsi sulla pagina Facebook “Subiaco il borgo più bello d’Italia“, dimagrito e leggermente diverso rispetto alle ultime uscite sui media. Di fatto, qualora abbia partecipato in funzione di celebrante o concelebrante, violando la disposizione di sospensione secondo la quale su Don Marino pende l’interdizione all’ufficio di parroco. Come si ricorderà, lo scandalo di Portocannone fece venire alla luce la storia di Giada, una ragazza orfana di padre, che cominciò a frequentare la chiesa dei Santi Pietro e Paolo come organista. Nella primavera del 2009, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e le testimonianze della giovane, don Marino la invitò per la prima volta in sacrestia dando il via a un ciclo di abusi sessuali che sarebbe durato per tre anni, fino a quando Giada, ormai diciassettenne, trovò la forza di denunciare. Finito a processo, il parroco è stato condannato in primo grado e in appello a quattro anni e dieci mesi di reclusione per gli abusi sessuali avvenuti prima del compimento del 14esimo anno di età, limite anagrafico oltre il quale lo Stato italiano ha stabilito che la ragazza era consenziente. Tuttavia il 3 febbraio il gip Maria Rosaria Vecchi dovrà decidere se, per gli episodi dopo il 14esimo compleanno, archiviare definitivamente le ipotesi di reato accogliendo la richiesta del pm Toncini o se andare avanti con le indagini.
(foto e fonte Fanpage.it)