Lo scorso 20 dicembre, le Segreterie Regionali dei Sindacati resero pubblica una nota in merito alla paventata chiusura completa della tratta ferroviaria Campobasso – Venafro, lanciarono un grido d’allarme indirizzato a tutti i portatori d’interesse, alle Istituzioni e agli organi di stampa, chiedendo contestualmente ed urgentemente un tavolo d’incontro specifico con l’Assessore regionale ai trasporti Vincenzo Niro anche al fine di affrontare le ulteriori e importanti problematiche che investono il trasporto ferroviario molisano. Riteniamo del tutto inaccettabile che su un provvedimento altamente impattante sull’immediato futuro del settore e degli stessi lavoratori che vi operano, si debba assistere ad un tavolo concertativo che vede la sola partecipazione di Rete Ferroviaria Italiana e della Regione Molise, cosa che accadrà peraltro nuovamente nella giornata di domani. Esprimiamo forte contrarietà rispetto non solo al mancato coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali le quali peraltro stanno attendendo invano da settembre dello scorso anno, un incontro specifico con la Regione sulle tematiche ferroviarie, ma esprimiamo altresì un forte dissenso anche rispetto alla possibilità di una chiusura totale della tratta Campobasso-Venafro per un periodo prolungato, oggetto d’altra parte di anticipazioni rilasciate agli organi di stampa dallo stesso Assessore ai Trasporti. Stiamo peraltro assistendo a continue e preoccupanti dichiarazioni pubbliche tendenti a svilire il ruolo – che in altre regioni risulta invece fondamentale – di un settore nevralgico per la mobilità collettiva quale quello ferroviario, come se le Istituzioni volessero in qualche modo scaricare su terzi le proprie responsabilità in relazione ai tanti disagi, disservizi e ritardi che la Regione Molise sconta rispetto al resto d’Italia sulla qualità delle infrastrutture e dei servizi offerti all’utenza. L’ipotesi di una lunga e completa interruzione della tratta ferroviaria Campobasso Venafro, determinerà inoltre inevitabili conseguenze che sommariamente elenchiamo:
– I servizi sostitutivi effettuati mediante autobus per la tratta Campobasso – Cassino, determineranno tempi di percorrenza sicuramente maggiori rispetto a quelli garantiti oggi dal treno (CB – Cassino 2.05 ore a fronte di 1.40 ore) e che potrebbero conseguentemente portare gli utenti a scegliere i mezzi privati e quindi ad una disaffezione verso la mobilità collettiva e perché no, anche a modificare persino le scelte di vita come la residenza;
– Il trasporto ferroviario, come è noto, significa anche fermate in sicurezza: l’area di salita e discesa dei viaggiatori è un luogo sicuro dal punto di vista della sicurezza e del comfort (piazzali adeguati e segnalati, coperture, illuminazioni, ecc). Ricordiamo inoltre le frequenti situazioni di intasamento della stazione di Cassino della scorsa estate tali da far sì che i viaggiatori non scendessero davanti al piazzale, vista l’eccessiva presenza di automobili che non permetteva al bus di avvicinarsi alla stazione;
– Attualmente il materiale rotabile in asset alla Direzione Regionale non include mezzi elettrici, e c’è da chiedersi se gli stessi saranno disponibili alla consegna della elettrificazione su Isernia, come da dichiarazioni, prevista per fine 2020?
– Una chiusura prolungata della tratta, verosimilmente, comporterà l’attestarsi della maggior parte dei treni a Cassino il che determinerebbe un ulteriore disservizio per l’utenza molisana in relazione al noto affollamento di treni che caratterizza quella stazione;
A queste importanti tematiche già di per sé significative, vanno poi aggiunti i problemi di carattere generale e che attengono il diritto al trasporto degli utenti della cosiddetta mobilità debole e persone a ridotta mobilità, il trasporto di animali, i bagagli speciali o le biciclette per non parlare dell’emergenza ambientale e della diffusione delle cosiddette polveri sottili e che non a caso hanno indotto proprio l’Amministrazione di Venafro ad intraprendere provvedimenti restrittivi della mobilità privata. In ultimo non possiamo non mettere in evidenza le importanti ripercussioni che ricadranno sui lavoratori del trasporto ferroviario che operano in Molise. Se confermata la chiusura totale per un tempo prolungato, vi saranno sicuramente seri problemi di utilizzazione per gli equipaggi di Campobasso.
In definitiva proprio mentre il Molise ha assunto l’onore della cronaca nazionale e internazionale essendo stato inserito dal New York Times tra le mete turistiche per l’anno 2020, la Regione si accinge ad assumere una decisione in grado di prospettare ai visitatori un territorio completamente isolato, privo di collegamenti ferroviari e con un alto livello di smog. Fermo restando la nostra condivisione affinché si realizzino gli importanti interventi infrastrutturali ferroviari a cominciare dalla quanto mai necessaria elettrificazione della rete, auspichiamo la convocazione di un tavolo di confronto in cui sia possibile trovare ragionevoli e altrettanto realizzabili soluzioni che, pur portando alla stessa conclusione, siano in grado di limitare il più possibile i disagi in un’ottica di miglioramento del servizio per tutti i viaggiatori.