“Nessun allarmismo, la nostra rete emergenziale funziona e siamo pronti ad affrontare eventuali situazioni in peggioramento”. Così il presidente della Regione Donato Toma ha voluto tranquillizzare la popolazione molisana in merito alla gestione locale del problema Coronavirus in Italia, ribadendo che in Molise non si registrano casi di persone contagiate. Sono 55 ad oggi le persone sotto osservazione che sono rientrate da zone considerate a rischio perchè interessate dalla presenza di almeno un contagio da Coronavirus e che si trovano in quarantena domiciliare. Stesso trattamento per i 192 agenti provenienti dalla scuola allievi di Piacenza e trasferiti alla “Rivera” di Campobasso, che sono in quarantena in via precauzionale. Questa mattina la conferenza stampa del governatore col commissario Asrem Maria Virginia Scafarto (il cui incarico scadrà il 29 febbraio per lasciare il posto al nuovo Dg Oreste Florenzano) e il dirigente del dipartimento di Protezione Civile Manuel Brasiello per fare il punto della situazione.
Casi sospetti finora negativi. Scafarto: “Tampone solo se necessario, non è strumento di screening di massa”.
Il Commissario Scafarto ha ringraziato tutti gli operatori sanitari che si stanno spendendo in questi giorni, no stop, per gestire la situazione al meglio e ha tenuto a precisare che un paziente viene sottoposto al tampone solo in caso di presenza di fattori di rischio o patologie in atto. “Non è necessario fare il tampone a tutti coloro che rientrano in Molise, è uno strumento diagnostico e non per fare screening di massa. Ciò per chiarezza e per rispondere a chi si è lamentato di scarsi controlli. Non bisogna fare un utilizzo inappropriato di un test peraltro costoso”. Finora sono stati circa 7/8 i tamponi utilizzati su altrettanti pazienti per casi sospetti perchè con sintomi influenzali e risultati tutti negativi, compreso il 29enne sceso a Termoli con la febbre ieri pomeriggio dal treno Milano-Taranto, esito che ha costituito una buona notizia anche per gli altri 79 passeggeri.
Arma principale resta la prevenzione.
“Sono in costante contatto con le strutture sanitarie del territorio e con le istituzioni nazionali, a partire dal Ministro della Sanità Speranza e dal Capo della Protezione Civile Borrelli”, ha aggiunto Toma. “La grande arma che abbiamo è la prevenzione. Bisogna seguire le raccomandazioni quotidiane in maniera se si vuole ancora più stringente, come quello di lavarsi le mani costantemente e mantenere per quanto di competenza di ognuno gli ambienti quanto più sani. In questo momento è consigliabile anche evitare luoghi di forte assembramento. La trasmissione del virus avviene tramite le goccioline di saliva e quindi principalmente parlando e tossendo a distanza ravvicinata”.
Centinaia di rientri in Molise, Toma: “Siamo una regione di sorveglianza e non in stato di emergenza”.
Dai primi contagi in Italia e dalla conseguente attivazione dell’emergenza, sono state centinaia le persone che sono rientrate in Molise, sia lavoratori che hanno fatto ritorno a casa, sia studenti e professori costretti a rientrare in regione perchè le attività in scuole e università nelle regioni del focolaio sono sospese. Tantissime le telefonate al 118 e ai numeri verdi attivati dalla Regione, anche solo per dubbi e richieste di informazioni. “Siamo una regione inquadrata con trattamento di sorveglianza e non in stato di emergenza”, ha chiarito Toma. “Tuttavia – ha aggiunto Brasiello – abbiamo pronte le attezzature per affrontare anche qui una eventuale emergenza. Ci stiamo muovendo con gli acquisti necessari e gli operatori di Protezione Civile sono al lavoro e reperibili anche di notte”.
Appello alla responsabilità, Scafarto: “Evitare di affollare i Pronto Soccorso”.
Il commissario Scafarto ha lanciato un appello alla responsabilità all’utenza. “Qualora si provenga dalle regioni con almeno un contagio, comprese le aree del cordone sanitario, si chiede comunque di non precipitarsi in Pronto Soccorso per evitarne l’affollamento e soprattutto per motivi preventivi. La procedura sarà contattare il proprio medico e/o il numero verde, seguendo le indicazioni, rimanendo in isolamento domiciliare se consigliato. In caso di sintomi influenzali, febbre alta e crisi respiratorie verranno adottate le misure come da protocollo. Ricordiamo che le mascherine chirurgiche servono essenzialmente a chi ha contratto il virus di impedirne la trasmissione all’esterno. Il Cardarelli, in quanto Hub e visto lo scenario attuale, è per ora l’unico ospedale per la gestione dei casi sospetti. È in corso pertanto un allargamento della struttura per garantire un maggior numero di posti letto, qualora dovessero risultare necessari. Altre strutture del territorio saranno coinvolte solo in caso di emergenza”.