I consiglieri Antonio Tedeschi e Quintino Pallante hanno presentato una proposta di legge regionale – contraddistinta con il n. 116 – concernente: “Norme in materia di delocalizzazione e incentivi alle imprese”. La pdl, come evidenziano i presentatori nella relazione di illustrazione, parte dal principio che la scelta compiuta da alcune imprese di spostare la propria attività economica da un luogo d’origine ad uno di destinazione al fine di ridurre i costi della produzione ha un effetto negativo sul tessuto economico nazionale, e segnatamente su quello regionale, causando la riduzione dei livelli occupazionale e in generale un impoverimento del territorio. Di qui l’intento dell’iniziativa legislativa di disincentivare le delocalizzazioni produttive anche a livello regionale al fine di sostenere gli investimenti e tutelare l’occupazione molisana. La proposta che si pone in relazione e ampliamento della normativa nazionale in materia, tenendo conto degli orientamenti espressi in ambito comunitario nella proposta di risoluzione del Parlamento europeo n. 2004/2254(INI) sulle delocalizzazioni nel contesto dello sviluppo regionale. La pdl, inoltre, introduce regole che si pongono in pieno rispetto della normativa europea in materia di erogazione di contributi pubblici e di aiuti di Stato. In particolare la proposta di legge prevede la revoca dei contributi regionali concessi alle imprese, con applicazione degli interessi legati, in caso di:
delocalizzazione degli impianti produttivi o anche di parte della produzione, anche laddove la delocalizzazione avvenga tramite cessione di ramo d’azienda o di attività produttive appaltate ad aziende terze, con conseguente riduzione del personale d’impresa, entro cinque anni dall’erogazione del contributo;
mancato mantenimento delle unità produttive per almeno cinque anni;
mancata applicazione delle norme vigenti in materia di sicurezza sul lavoro.
Si prevede, infine, che in ogni bando finanziato interamente dalla Regione per le misure di agevolazioni alle imprese, venga inserito un vincolo al mantenimento entro i confini regionali, per un periodo non inferiore a cinque anni dalla data di erogazione del contributo. La pdl passa ora all’esame della Commissione permanente competente che, dopo l’espressione del parere di rito, la invierà all’attenzione del Consiglio regionale per le determinazioni conclusive.
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