“Quello che stiamo vivendo è un periodo difficile, dal punto di vista della gestione dell’emergenza da Coronavirus, anche per i minori ospitati presso le case famiglia e le strutture d’accoglienza presenti sul territorio regionale. In questo momento, anche per chi vive in queste strutture sono in vigore le limitazioni agli spostamenti e le altre direttive varate con il decreto del Governo nazionale e con le ordinanze del presidente della Regione Molise, Donato Toma. Pertanto, l’invito rivolto ai minori, alle famiglie interessate e agli operatori del settore è quello di voler osservare scrupolosamente le misure stabilite dalle istituzioni, allo scopo di tutelare prima di tutto gli interessi dei minori stessi e, contemporaneamente, contribuire responsabilmente a limitare la diffusione del virus”. A parlare è la Garante regionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Leontina Lanciano, che rivolge un appello a tutti i soggetti interessati affinché ciascuno faccia la propria parte per salvaguardare la salute collettiva. Proprio alla Garante si erano rivolte, nei giorni scorsi, alcune delle strutture presenti in regione per ottenere chiarimenti sulle modalità operative da seguire alla luce delle nuove disposizioni nazionali e locali. La Garante ha subito interessato il presidente della Regione Molise, Donato Toma, e il direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano, che si sono tempestivamente attivati per garantire la tutela dei minori affidati alle case famiglia e ai centri di accoglienza. “Nel ringraziare il Presidente regionale, il Direttore Asrem e il Presidente del Tribunale per i minorenni per l’impegno mostrato a protezione dei minori – afferma la dottoressa Lanciano – voglio ricordare le misure principali che devono essere osservate per la gestione dell’emergenza. Come specificato nel decreto governativo, sono vietati gli spostamenti delle persone (anche all’interno dello stesso territorio) per motivi diversi dalla comprovata necessità, da esigenze lavorative o esigenze di salute. Ciò significa che i minori ospiti all’interno delle comunità non possono, al momento, fare ritorno in famiglia. Allo stesso modo, in tali strutture devono essere sospesi gli incontri con genitori e parenti, sostituendoli con collegamenti telematici negli stessi giorni ed orari previsti per le visite. Infine, sempre stando alle disposizioni nazionali, i minori che sono attualmente presenti presso i propri domicili non possono, in questo periodo, fare rientro nelle strutture cui sono di norma affidati”. Si tratta, conclude la Garante, “di sacrifici che, sebbene non siano piacevoli, sono attualmente necessari. Se, solitamente, l’invito è sempre stato quello di favorire il più possibile l’uscita dei ragazzi degli istituti di accoglienza, oggi bisogna andare in controtendenza e assicurare per tutti il rispetto delle regole allo scopo di preservare la salute. Ovvero evitare ogni spostamento e contatto non strettamente necessario”.
Coronavirus, sospese le visite in centri di accoglienza e case famiglia. Lanciano: “Tutelare i minori”
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