Il 19 marzo è una data memorabile per il Molise: venticinque anni fa, il 19 marzo 1995, venne infatti posta la prima pietra di quello che sarebbe diventato il Centro di Ricerche e Formazione ad Alta Tecnologia nelle Scienze Biomediche. In quell’occasione San Giovanni Paolo II giunse sulla collina di Monte Vairano a Campobasso, per benedire la prima pietra. Undici anni dopo, il 24 giugno 2006, la struttura venne solennemente intitolata al nome del Pontefice, così vicino e affettuosamente legato all’ Università Cattolica, e a Lui è per sempre dedicata. Questo il messaggio di auspicio e incoraggiamento che Papa Wojtyla rivolse venticinque anni fa: «Il Centro che qui sta per sorgere sarà […] in grado di offrire un’assistenza di elevata qualità scientifica e tecnologica, alla quale – ne siamo certi – non mancherà l’indispensabile “anima” capace di fare di una struttura altamente specializzata un’autentica casa di cura e di formazione sanitaria a dimensione umana». Il 3 dicembre 2010 nasceva, su iniziativa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II”, che, dal 1 novembre 2019, ha assunto la denominazione di Gemelli Molise SpA. Un cambiamento nel segno della continuità. Un percorso iniziato a luglio del 2018, quando la struttura è stata integrata a tutti gli effetti nel perimetro di offerta clinico-assistenziale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. Questo ulteriore passo consente di migliorare, ancora di più, la qualità dei servizi offerti al territorio e conseguire importanti sinergie nella condivisione di percorsi comuni. Le buone pratiche cliniche, assistenziali e gestionali sviluppate dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS diventano modelli per tutte le strutture ospedaliere collegate. Si rafforza, dunque, il network di relazioni e collaborazioni che vanno a beneficio di una platea sempre più estesa di territori e di comunità. Il Gemelli si conferma come il luogo in cui competenze scientifiche e tecniche, sensibilità umana, etica e valori cattolici diventano un impegno concreto per cure eccellenti e accessibili all’intera comunità. Il valore che viene quotidianamente posto al centro dell’operare è, fin dalle origini, l’integrità della persona, i suoi bisogni di cura espressi e inespressi, offrendo un ambito di relazione, di umanità col paziente e la totalità delle sue fatiche e delle sue fragilità.
“Gemelli”, 25 anni fa la visita di Papa Wojtyla a Campobasso e la posa della prima pietra
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