Ore 17. I numeri dei contagiati da Coronavirus in Molise è destinato a salire ancora: al momento si contano 50 casi positivi, 4 in più rispetto a ieri sera, ma nel corso del resto della giornata di oggi le cifre potrebbero ancora cambiare. I nuovi casi accertati si collegano a quelli finora registrati, familiari o cittadini per motivi specifici sono entrati in contatto con persone che hanno contratto il virus. Il presidente della Regione, nel corso del Tavolo permanente istituito per l’emergenza coronavirus, ha evidenziato che la fine di questa settimana e l’inizio della prossima saranno decisive per comprendere l’impatto che hanno avuto, in termini di contagio, i rientri in Molise prima dell’8 marzo da fuori regione. Vista l’escalation in corso, peraltro prevista nei giorni scorsi, non si parla più di casi isolati ma di punti di contagi in diverse parti della regione, da Montenero e Termoli a Campobasso, da Pozzilli e Monteroduni a Riccia e Cercemaggiore (dove oggi è stata registrata una persona positiva con sintomi, il secondo dopo quello di ieri, ma stavolta in una casa di risposo), a riprova che ormai il virus si sta diffondendo su tutta la regione. Per tale motivo, al fine di informare la popolazione sull’evolversi della situazione emergenziale Covid, Toma ha annunciato che ogni sera farà una comunicazione ufficiale alle ore 19, in collaborazione con le televisioni locali e gli altri mezzi di informazione. Il governatore, ricordando le recenti ordinanze da lui emanate per la restrizione della mobilità per i Comuni di Riccia e Montenero di Bisaccia, ha rilevata la buona rispondenza delle popolazioni interessate al rispetto dei dettami di limitazione di accessi all’esterno del territorio interdetto. Tale presa di coscienza dell’attuale momento si riscontra anche nel resto del territorio regionale. Toma ha puntualizzato che gli ospedali pubblici della regione sono aperti regolarmente per ricevere, nell’ambito delle restrizioni già determinate con le ordinanze, i pazienti che ne hanno necessità.
Il Direttore dell’ASREM Florenzano (foto in alto), invece, ha rilevato che rispetto ai bandi di ricerca di personale medico esterno, anche in quiescenza, per sostenere le strutture sanitarie pubbliche nello sforzo che si sta compiendo in questo periodo, al momento risultano aver dato la propria disponibilità 2 medici di accettazione e urgenza, 1 medico di malattie infettive (specializzando), 3 medici pensionati, rispettivamente di malattie infettive, geriatria e di scienze dell’alimentazione. Ci si attendono ulteriori adesioni nelle prossime ore, intanto per i bandi per ricerca di infermieri e OSS oggi sono stati pubblicati i relativi atti. Florenzano ha comunque sottolineato che al momento la ricerca del personale medico, rispetto alle necessità che riscontra il sistema, è prioritaria. Per quanto riguarda Neuromed, invece, dei 9 pazienti risultati positivi al virus, 2 di loro, in quanto bisognevoli di terapia intensiva, saranno trasferiti all’Hub Covid di Campobasso, per gli altri 7, definibili asintomatici, sarà valutata la situazione medica di ciascuno per verificare sia la possibilità di una dimissione per l’isolamento domiciliare, sia l’opportunità di essere tenuti in carico dallo stesso istituto per gestire le altre patologie di cui sono affetti. Parimenti è stato chiesto il numero preciso delle persone che hanno avuto contatto con i pazienti risultati positivi al virus, per effettuare i necessari tamponi. Il numero comunicato dall’istituto è di 85 unità. Per quanto concerne le strutture ospedaliere di Larino e Venafro, Florenzano ha detto che il Piano operativo emergenziale li include pienamente nelle misure assistenziali. Questi ospedali però sono strutture di comunità e hanno quindi una presenza più infermieristica che medica, oltre a non essere dotati di terapia intensiva. A Larino, infatti, dai sopralluoghi tecnici effettuati, risulta che le apparecchiature che un tempo venivano impiegate per la rianimazione sono inutilizzabili perché incomplete per quel che occorre ad una terapia intensiva nell’ambito delle attuali prescrizioni. Per Venafro la situazione è simile. Ne consegue che allo stato non è ipotizzabile pensare di realizzare in quelle strutture due spoke Covid per la mancanza di posti di terapia intensiva, indispensabili ad alcuni malati di quel virus. Condizioni tecnico-scientifiche, invece, garantite negli stabilimenti sanitari di Campobasso, con l’Hub Covid, di Termoli e di Isernia, oltre che in altre strutture private presenti nel territorio regionale. Larino e Venafro al contrario, ha detto ancora il Direttore, sono utilissime per ospitare pazienti che hanno bisogno di cure con livelli assistenziali meno complessi. Utilizzo che è già in atto, a cominciare dalla gestione del caso di Termoli, nel quale sono stati spostati in queste strutture, e anche in quella di Agnone, pazienti del San Timoteo per procedere alla sua sanificazione e quindi successiva riapertura. Ove se ne riscontrerà in futuro la necessità tale utilizzo sarà implementato. Rispetto alle richieste pervenute da vari consiglieri, avanzate sia sul piano tecnico che politico, circa la necessità di aumentare il numero dei tamponi da effettuare sul territorio in aggiunta a quelli realizzati con il protocollo seguito dall’ASREM fino ad ora, il Direttore Florenzano ha tenuto a precisare che le metodologie di esecuzione dei test sui soggetti a rischio contagio sono state dettate in via ufficiale dall’Istituto Superiore di Sanità. A tali direttive l’ASREM, ha spiegato il DG, sta indirizzando la propria azione quotidiana. Nell’ambito delle stesse direttive dell’ISS sono stati eseguiti i controlli a tutte le persone a rischio contagio (medici, paramedici e chiunque altro risultasse necessario) per l’ospedale di Termoli nella scorsa settimana, e in egual modo sarà fatto per la Neuromed, verificando tutto il personale medico e paramedico che ha avuto contatti con i pazienti risultati positivi. Per Neuromed il Direttore ha anche specificato che l’Istituto non è sotto diretto controllo dell’ASREM , ma gli sono state certamente notificate le prescrizioni delle Autorità competenti per la migliore gestione del caso, ed è fiducioso che le iniziative più confacenti saranno state già poste in essere in modo preciso ed ottimale. Per l’Ospedale di Campobasso, rispetto alla sua doppia funzionalità di erogatori di servizi ordinari e di Hub Covid, Florenzano ha precisato che sono stati definiti percorsi distinti e separati che evitano commistioni tra personale ed ammalati dell’una e dell’altra organizzazione, al fine di garantire l’assoluta sicurezza di tutti i soggetti ospitati. Ancora, il Direttore Generale ha rilevato che al momento sono in disponibilità dell’ASREM 900 tamponi, altri 900 dovrebbero arrivare martedi prossimo e altrettanti il successivo venerdi. Sono stati anche ordinati 3000 test rapidi. Attualmente il sistema è in grado di effettuare 120 verifiche di tamponi al giorno. Lo stesso Direttore sollecitato dai consiglieri sulla distribuzione dei dispositivi di sicurezza a medici di base, operatori di guardia medica e veterinari, ha riferito di star attivando la distribuzione del materiale disponibile e che della cosa si è più volte interessata anche l’Unità di crisi. Il Direttore del IV Dipartimento Brasiello, nel suo intervento, ha riferito di aver stilato con l’ASREM un nuovo piano di fabbisogni che è stato prontamente inviato alle strutture del Commissario unico per gli acquisti Arcuri. La filiera, ha detto, al momento sta funzionando e siamo in attesa delle consegne del materiale richiesto. Il Direttore della Protezione civile regionale De Lisio, in ultimo, ha dato notizia che si sta continuando a distribuire il materiale di protezione sia alle strutture sanitarie (i dispositivi con maggiore protezione per la superiore esposizione dei soggetti), che agli operatori delle forze dell’ordine e di polizia municipale, oltre che per la grande distribuzione (a queste sono state consegnate le mascherine di protezione individuale per uso civile). Ovviamente la distribuzione dei dispositivi avviene, ha chiarito il Direttore De Lisio, in base alle disponibilità degli stessi. De Lisio ha poi dato notizia dell’avvenuto montaggio, negli ultimi due giorni, delle tende di pre triage davanti al riaperto ospedale di Termoli e nei pressi del nosocomio di Agnone. Le associazioni di volontariato, che hanno praticamente risposto nella totalità alla richiesta di intervento, insieme agli operatori di proiezione civile, stanno continuando a distribuire sul territorio per i soggetti più fragili e che hanno difficoltà ad uscire, generi alimentari e farmaci. Per i farmaci si è rivelata molto utile l’Ordinanza presidenziale per la consegna dei farmaci anche ai volontari, oltre che ai parenti, da parte delle farmacie. Stesso ritiro sta avvenendo anche per i farmaci presso le farmacie ospedaliere. De Lisio ha, infine, ricordato come si è riuscito ad organizzare le consegne del banco alimentare per le famiglie meno abbienti per ridurre il movimento di persone sul territorio.
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