Covid-19, la zona rossa si allarga: blindate Pozzilli e Venafro. Toma: “Misure necessarie per fermare la diffusione del contagio”

Ore 19.10. Dopo Montenero di Bisaccia e Riccia, altri due comuni molisani vengono dichiarati “zona rossa”: si tratta di Pozzilli e Venafro, una decisione preventiva presa dal presidente della Regione e comunicata poco fa, dopo che 9 pazienti ricoverati presso l’Istituto Neuromed sono risultati positivi al Covid-19, uno dei quali, di origine campane, deceduto questa mattina al Cardarelli di Campobasso, dov’era stato trasferito. “Sono provvedimenti che non prendiamo a cuor leggero ma purtroppo sono necessari“, ha affermato Toma. “La tutela della salute ci impone di adottare tutte le norme a nostra disposizione. Dobbiamo fermare la diffusione del contagio“. Nell’ordinanza del governatore si legge che “ferme restando le misure statali, regionali e commissariali di contenimento del rischio di diffusione del virus già vigenti, a decorrere dal giorno 21 marzo 2020 e fino al 5 aprile 2020, con riferimento al territorio compreso nei Comuni di Pozzilli e Venafro, sono adottate le seguenti, ulteriori misure:
a) divieto di allontanamento dal suindicato territorio da parte di tutti gli individui ivi presenti;
b) divieto di accesso nel territorio dei suindicati Comuni;
c) sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità
“.
Inoltre, “è fatta salva la possibilità di transito in ingresso e in uscita dal territorio di cui al comma 1 da parte degli operatori sanitari e socio-sanitari, del personale impegnato nei controlli e nell’assistenza alle attività relative all’emergenza nonché degli esercenti le attività consentite sul territorio e quelle strettamente strumentali alle stesse, con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale. E’ altresì consentito l’attraversamento veicolare del territorio compreso nei Comuni di Pozzilli e Venafro lungo le SS6dir, SS85, SS85var“.

Clicca sul link in basso per vedere l’ultimo intervento di Toma.
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Neuromed: “Visite ai pazienti già precluse dal 12 marzo”.
L’Istituto di Pozzilli, in una nota, nell’aggiornamento di oggi sulla situazione presso la struttura a seguito del rilevamento di nove casi positivi al coronavirus fra i pazienti, ha chiarito alcuni aspetti. “Neuromed è esposta in questo periodo al rischio di contagio COVID-19 così come lo sono tutte le cliniche, le strutture sanitarie e le persone in Italia. Sin da metà febbraio, Neuromed ha adottato, a tutela dei pazienti e del personale, stringenti e progressive misure di prevenzione che sono risultate coerenti e anche talvolta precedenti a quelle imposte dai decreti del Governo e delle Ordinanze del Governo Regionale. Malgrado tali cautele e la drastica riduzione dell’attività clinica, che è stata limitata ai soli casi di urgenza e di interventi non differibili – sia ambulatoriali che di ricovero – si sono riscontrati 9 casi di infezione -7 dei quali asintomatici- in un solo reparto, la Neuroriabilitazione. Sono quindi state immediatamente attuate tutte le misure di isolamento di questi pazienti e di tutela del personale sanitario previste dalle procedure e dai protocolli ministeriali e regionali, in stretto contatto con l’Azienda Sanitaria Regionale ASREM. La situazione viene costantemente e strettamente monitorata. In ragione di quanto sopra, chi ha frequentato e continua a frequentare la struttura di Neuromed per ragioni urgenti e indifferibili, non è esposto a un più elevato rischio di contrarre l’infezione, se si attiene alle norme raccomandate per la frequenza di qualsiasi ambiente. Segnaliamo, peraltro, che le visite ai pazienti ricoverati presso Neuromed sono state precluse già dal 12 Marzo u.s. E’ dunque assolutamente necessario che, a prescindere dall’essersi recato o meno presso Neuromed, ogni cittadino resti a casa e non esca se non per motivi normativamente consentiti e assuma tutte le condotte e precauzioni prescritte dai decreti governativi e dalle ordinanze regionali. Neuromed continua a svolgere l’attività clinica assolutamente indifferibile per la cura e la continuità terapeutica delle patologie neurologiche gravi ed oncologiche, delle quali i pazienti continuano a soffrire, indipendentemente dall’epidemia di COVID19, in ossequio alle determinazioni delle competenti Autorità. Come fatto sinora, con la trasparenza che da sempre contraddistingue Neuromed, saranno diffusi comunicati giornalieri sull’evolversi della situazione“.

Saliti a 61 i contagi in Molise.
Intanto continuano ad aumentare i positivi al Covid-19 in Molise, saliti questa sera a 61. Fra i nuovi casi un altro sanitario, medico di Castropignano, e un 60enne di Campomarino, volontario di un’associazione di assistenza alle persone. Sono 21 i pazienti ricoverati al Cardarelli di cui 6 in terapia intensiva. Gli altri sono in isolamento domiciliare. Sette finora le vittme.

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