Ore 16.15. E’ una immagine clamorosa quella a cui si è assistito questo pomeriggio al centro della città di Campobasso, dove due file di auto sono rimaste bloccate davanti all’ingresso della Banca d’Italia, in via Mazzini. Un traffico che si muoveva molto lentamente, a passo d’uomo, tra l’incrocio con via Sauro e quello con piazza Pepe. Alla faccia dei divieti imposti dal Governo e dell’invito a restare a casa il più possibile. Dove va tutta quella gente al volante? Sarà pur vero che all’altezza di piazza Pepe erano presenti due pattuglie, una della Polizia Locale e una della Polizia di Stato, appostate per effettuare controlli agli automobilisti, uno ad uno, al fine di verificare il possesso dell’autocertificazione. E sarà pur vero che le stesse avrebbero potuto posizionarsi in punti differenti per agevolare lo scorrimento del traffico. Ma davvero tutti questi cittadini sono mossi da validi motivi? “Sto rientrando da lavoro”, ci informa uno di loro. D’accordo, non c’è dubbio che fra loro vi siano persone che sono state costrette a spostarsi per motivi di lavoro o di urgente necessità. Possibile però che nello stesso orario, negli stessi minuti, vi siano così tante persone che devono transitare per il centro?
La verifica dell’autocertificazione richiede pochissimi minuti, non certo mezzora, poche auto in circolazione vorrebbe dire un “blocco” minimo. Questo traffico invece ricorda quello dei “bei tempi”, quando l’emergenza non era ancora all’ordine del giorno. Forse qualcuno ha pensato di cambiare supermercato per la spesa settimanale invece che andare in quello vicino casa, cambio che non sarebbe giustificabile. O di svolgere un paio di commesse personali, tanto – giàcché si è usciti di casa, magari per lavoro – vale la pena approfittarne. E queste sono ipotesi tanto per restare, per così dire, in buona fede. Ma evidentemente, laddove sussistono ragionamenti superficiali o che sottovalutano anche parzialmente il problema che sta affrontando il Mondo e da cui il Molise non è certo esente, numeri di contagi e decessi docent, non si è ancora capito che per uscire da questa pandemia è necessario l’impegno di ognuno. E le regole – come d’altronde dovrebbe sempre essere anche per altri ambiti – vanno rispettate tutti i giorni, non i primi tre sì mentre il quarto ce le dimentichiamo. Altrimenti il rischio è quello di vanificare davvero tutti gli sforzi fatti finora.
(foto lettore)