Continuano senza sosta, nella provincia di Isernia, i controlli dei Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Isernia per contrastare le condotte fraudolente legate all’epidemia da “Coronavirus”. Le attività della Guardia di Finanza, quale Polizia Economico-Finanziaria a competenza generale, si inseriscono nel quadro della costante azione di controllo del territorio, finalizzata, tra l’altro, a prevenire le pratiche anticoncorrenziali e/o le manovre speculative che potrebbero concretizzarsi, attualmente, nel mercato di beni essenziali. Particolare attenzione è rivolta all’individuazione delle violazioni riguardanti la disciplina sulla pubblicità dei prezzi, delle frodi in commercio, nonché a garantire la qualità delle merci, mediante controlli mirati nei confronti delle attività commerciali deputate alla vendita di beni di prima necessità e quelle ad esse correlate. Inoltre, dall’inizio dell’emergenza sono state controllate all’interno della provincia pentra numerose attività che non hanno ottemperato agli obblighi di chiusura e persone che sono state sorprese a circolare senza validi motivi, violando i divieti governativi. Tra i casi sanzionati, particolarmente significativo quello in cui si sono imbattuti i militari operanti in un centro della provincia, ai quali non era sfuggito poco prima un piccolo particolare: una palestra era aperta. Immediato il riscontro. All’interno hanno trovato il legale rappresentante della struttura che, ovviamente, non aveva ottemperato alla prevista chiusura dell’attività; insieme a lui un soggetto, regolarmente iscritto, intento ad allenarsi. In fase di identificazione, nell’imbarazzo più totale, il soggetto ha affermato di essere un medico. I militari non volevano credere ai propri occhi. In un momento in cui continua a salire il numero dei medici italiani e degli operatori sanitari morti per il coronavirus (ad oggi il numero dei medici che hanno perso la vita per il contagio è di oltre 50), nonostante siano gli stessi suoi colleghi – che rischiano la vita ogni giorno all’interno dei reparti ospedalieri – ad invitare con veemenza la popolazione ad osservare la quarantena, il medico in questione non ha avuto almeno il buon senso di starsene a casa. Il suo obiettivo, in questo momento di emergenza, era quello di fare pesi, di tenersi in forma, consolidando i propri pettorali e la “tartaruga” addominale. Le attività della Guardia di Finanza proseguono anche su un altro fronte. Infatti, il Comandante Provinciale sta assicurando al Prefetto di Isernia la collaborazione del Corpo, tra l’altro, per l’eventuale verifica del contenuto della comunicazione inoltrata all’Autorità di Pubblica Sicurezza, in relazione all’ipotesi di cui all’art. 1, comma 1. d), del D.P.C.M. in data 22 marzo 2020 che prevede quanto segue: “Restano sempre consentite anche le attività che sono funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività di cui all’allegato 1, nonché dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali di cui alla lettera e), previa comunicazione al Prefetto della provincia ove è ubicata l’attività produttiva, nella quale sono indicate specificatamente le imprese e le amministrazioni beneficiarie dei prodotti e servizi attinenti alle attività consentite; il Prefetto può sospendere le predette attività qualora ritenga che non sussistano le condizioni di cui al periodo precedente.” Gli accertamenti da parte della Guardia di Finanza sono tesi a dimostrare l’esistenza di una relazione economico-commerciale tra le attività d’impresa appartenenti alle filiere ritenute essenziali, ai sensi della citata norma. Si stanno eseguendo, altresì, approfondimenti, qualora ritenuto necessario, mediante rilevamenti presso le sedi delle attività economiche interessate – come nel caso di riconversione straordinaria della produzione industriale verso beni ritenuti essenziali da parte di imprese non operanti ordinariamente in tali settori – i cui esiti vengono tempestivamente partecipati all’Autorità richiedente, al fine di agevolare la continuità produttiva. Riscontri diretti si stanno eseguendo, altresì, a seguito delle comunicazioni inoltrate al Prefetto ai sensi dell’art. 1 comma 1 g) del medesimo D.P.C.M. con le quali il titolare o il legale rappresentante informa che l’attività svolta dalla propria impresa/società consiste nella gestione di un impianto a ciclo produttivo continuo e che, dalla sua interruzione, deriverebbe un grave pregiudizio all’impianto stesso o un pericolo di incidenti.
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