Presieduto dal presidente Salvatore Micone si è riunito nella mattinata, in parte in videoconferenza e in parte con la presenza in aula, il Consiglio regionale. In apertura di seduta Micone ha ricordato le persone che hanno perso la vita a seguito del contagio da Covid 19, esprimendo cordoglio alle famiglie e vicinanza a coloro i quali risultano ora positivi al test per il virus. Il Presidente ha anche voluto ringraziare per l’eccezionale impegno posto in essere da tutte le istituzioni sanitarie, di sicurezza, di protezione civile e locali, oltre ai tanti lavoratori impegnati quotidianamente nella fornitura dei servizi essenziali. Il Consiglio ha quindi osservato un minuto di silenzio per tutte le vittime da Covid in Molise. E’ quindi intervenuto il presidente della Giunta regionale, Donato Toma, che ha voluto notiziare il Consiglio regionale della missiva inviata da lui e da tutti i componenti del PPE della delegazione italiana in seno al Comitato delle Regioni europee per chiedere al presidente di quel Consesso di farsi portatore, presso le massime istituzioni comunitarie, della consapevolezza di come l’emergenza Covid sia al tempo stesso la crisi più grave e l’opportunità di maggiore rilancio della storia della UE. Un’occasione per ripensare la politica economica europea per far affrontare in modo adeguato alla UE, e a tutti i paesi che la compongono, le conseguenze socio-economiche di questa straordinaria condizione pandemica globale. Nella costruzione dell’Europa dei popoli e delle culture, come la vollero i costituenti, un ruolo strategico propulsivo dovrà essere svolto dal Comitato delle regioni, che raccoglie le istanze dei cittadini e dei territori, insieme al Parlamento europeo. Toma ha quindi voluto fornire al Consiglio dei dati aggiornati sulla diffusione del contagio in regione e sulla gestione dell’emergenza Covid. In particolare Toma ha detto che: sono stati eseguiti 953 tamponi, 821 dei quali negativi, mentre 132 sono positivi; 26 pazienti risultati positivi al virus sono ricoverati nell’Hub Cardarelli, 17 sono ricoverati in malattie infettive e 9 in terapia intensiva; 87 persone in isolamento, 72 persone asintomatiche e 15 dismesse dagli ospedali; 174 soggetti sono sotto sorveglianza; 3 pazienti risultano guariti; i deceduti sono 9; i pazienti positivi presso il Neuromed sono 9. Il presidente ha evidenziato come si sia registrato un picco di contagi intorno al 26 marzo, cui è seguito una diminuzione dei ricoveri, tanto da far registrare che al momento la crescita del contagio sembrerebbe frenata. Un risultato che si è potuto registrare – ha sottolineato – grazie alle misure di distanziamento sociale poste in atto sul territorio; misura che sembra essere il principale strumento per far rallentare e poi sconfiggere il virus. I prossimi 10-15 saranno molto importanti per comprendere l’evolversi della situazione. Condizione evidenziata anche dallo staff di studio e monitoraggio epidemiologico istituito presso l’ASREM, che ha svolto uno studio statistico di previsione, addirittura aggiornato per quartieri delle città più grandi, funzionale ad isolare eventuali catene di contagio. Il presidente ha quindi dato notizia al Consiglio di aver, a tempo debito, provveduto a costituire l’Unità di Crisi regionale, che è la cabina di regia per la gestione dell’emergenza sul territorio molisano. Come pure lo stesso Toma ha costituito il Comitato tecnico scientifico per l’emergenza epidemiologica da Covid 19 composta dal professor Giancarlo Rapabelli Ordinario di Igiene Generale e Applicata presso il Dipartimento di Medicina e di Scienze della Salute dell’UNIMOL, coordinatore, dai dottori Felice Di Donato e Nicandoro Buccieri, rispettivamente esperti di epidemiologia e medicina legale. Il Comitato coadiuva l’Unità di crisi nella varie decisioni chiamate ad assumere quotidianamente. Il governaotre ha quindi riassunto le principali previsioni del Piano pandemico regionale stilato dall’ASREM e decretato dal Commissario ad acta del Governo per il rientro dal deficit sanitario. Toma ha ricordato in particolare il proprio ruolo di stimolo per le decisioni, che però sono assunte dall’ASREM, in termini di messa a punto la proposta operativa del Piano, e dal Commissario ad acta, per l’emanazione del provvedimento. Il tutto fermo restando il compito dello stesso presidente della Regione di assicurarsi che le strutture preposte attuino le varie previsioni del Piano pandemico regionale. Nell’illustrare le 4 fasi della gestione del Piano operativo per i posti letto in ambito della gestione dell’emergenza Covid, Toma ha evidenziato di aver sempre sostenuto che l’intervento dei privati accreditati è previsto solo nella IV fase, e solo se le strutture sanitarie pubbliche saranno saturate e impossibilitate a gestire la situazione autonomamente. L’impegno previsto per i privati accreditati Gemelli e Neuromed, è in termini di posti di terapia intensiva e degenze protette, mentre per le altre strutture convenzionate più piccole, vi è la disponibilità ad accettare pazienti no Covid che dovessero pervenire dall’eventuale saturazione delle strutture ordinarie pubbliche. Toma ha anche ricordato le motivazioni tecnico-giuridiche che hanno portato all’individuazione del Cardarelli quale hub regionale Covid, per il quale, però, sono stati assicurati percorsi distinti tra degenze ordinarie e Covid, garantendo a ciascuno la massima sicurezza. Per quanto riguarda i tamponi per i test per la verifica del contagio da virus, Toma ha dato notizia della richiesta fatta da lui e da altri presidenti nei confronti del Governo nazionale per prevedere, nell’ambito delle linee guida del Ministero della salute, l’ampliamento della possibilità di eseguire i tamponi sia al personale sanitario e sia alle strutture e ai soggetti da cui si evinca necessità. Richiesta che è stata accettata e tramutata in una circolare del Ministero della salute. Queste nuove disposizioni – ha spiegato ancora il presidente della Regione – dovranno essere recepite dall’attuale Piano pandemico regionale approvato dal Commissario ad acta, anche se l’ASREM, nelle more, ha già iniziato ad attuarle per l’ampliamento delle procedure per i sanitari particolarmente esposti eper tutte le case di risposo del territorio molisano. Controlli in parte già fatti e in parte in via di svolgimento. Il presidente della Giunta, infine, ha dato contezza al Consiglio regionale dei dati aggiornati sui presidi protettivi ricevuti dalla Protezione civile nazionale e dagli acquisti diretti dell’ASREM. Materiale di protezione distribuito prioritariamente al sistema sanitario, alle strutture delle forze dell’ordine e della protezione civile, nonchè agli operatori dei servizi di trasporto e della grande distribuzione, così come deciso in seno all’Unità di crisi sulla base della valutazione dell’esposizione al rischio e della funzionalità operativa. Sono quindi seguiti gli interventi dei vari consiglieri regionali che hanno espresso valutazioni sulla gestione dell’emergenza Covid 19 in regione, avanzato proposte operative e chiesto informazioni al presidente della Regione su alcuni punti specifici della varie azioni di contenimento del contagio. In particolare hanno preso la parola Facciolla, Fanelli, Iorio, Primiani, Nola, Calenda, Manzo, Scarabeo, Tedeschi, De Chirico, Aida Romagnuolo, Nico Romagnuolo, Fontana, Greco, Di Lucente, Matteo e il sottosegretario Pallante. Tutti i consiglieri, con sfaccettature diverse ma con eguale pathos, hanno espresso gratitudine e vicinanza per tutti coloro i quali si stanno impegnando, in vari modi e funzioni, con grande coraggio e solidarietà, nelle varie operazioni di sostegno alla popolazione molisana in questo particolaremomento della storia della regione. Il presidente della Giunta, ringraziando per il clima collaborativo e dialettico, comunque costruttivo registrato nel dibattito di oggi, ha dato notizia di voler portare in seno alla seduta dell’Unità di crisi di questo pomeriggio gli spunti e le proposte oggi giunti dai vari interventi ascoltati.
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