Coronavirus, tamponi su 1800 anziani in rsa e case di riposo. Toma: “Ricoveri nelle strutture private solo con ospedali pubblici saturi”

Stiamo completando i tamponi nelle case di riposo e nelle Rsa, prioritario perché abbiamo circa 1.800 anziani in queste strutture“. Ad affermarlo è il presidente della Regione Donato Toma, nell’ambito delle dichiarazioni rilasciate all’agenzia Adnkronos per fare il punto sull’emergenza in Molise. “Abbiamo ampliato i tamponi e li abbiamo somministrati in maniera mirata e intelligente, ossia a tutti i soggetti che operano in sanità, medici e paramedici, operatori sanitari particolarmente a rischio perché al lavoro nei pronto soccorso o nei reparti di malattie infettive“. Tamponi vengono inoltre effettuati aisoggetti in quarantena, che hanno avuto contatti a rischio con persone contagiate. E vengono svolti a domicilio. Siamo arrivati a 160 casi ed è emersa una buona parte di asintomatici“. Il governatore ha sottolineato che non sono emerse particolari criticità né dati preoccupanti rispetto a positivi asintomatici tra gli operatori sanitari. Il presidente della giunta regionale ha chiarito una volta per tutte la gestione dei ricoveri dei pazienti con Covid-19 fra pubblico e privato. Come Regione Molise abbiamo redatto un piano ospedaliero per la pandemia regionale a inizio marzo, poi è arrivata una circolare del 25 marzo del ministero della Salute 25 marzo che prevedeva centri Covid esclusivi, ma noi eravamo già intervenuti. In Molise l’unico ospedale pubblico Dea di primo livello, con terapie intensive ed altre specialità che danno tale garanzia, è il Cardarelli di Campobasso individuato come ospedale Covid. Saturiamo prima le risorse pubbliche, se poi non sono sufficienti passiamo a quelle private accreditate. E l’ospedale Gemelli di Campobasso e l’istituto Neuromed di Pozzilli ci hanno messo a disposizione le terapie intensive. Abbiamo previsto che, esauriti tutti i posti pubblici, si possano usare le terapie intensive del Gemelli e della Neuromed“. Infine il punto di vista sulla possibilità di far uscire i bambini solo con genitore autorizzato a muoversi e nel rispetto di tutte le direttive. Io non sono contrario a misure che consentano ai bambini una boccata d’aria, ma devono essere prese in stretta osservanza della distanza sociale: il bambino esce con un genitore, fa il giro del palazzo e risale. Non deve avere altri contatti e tutto deve avvenire nell’assoluto rispetto del distanziamento sociale. Ancora almeno per 15 giorni serve distanziamento sociale. Le due strategie vincenti si sono rivelate il distanziamento sociale e la permanenza domiciliare, uscire solo per necessità impellenti usando i dispositivi di protezione. I contagi stanno rallentando ma non possiamo mollare ora. Ringrazio tutti coloro che stanno lavorando per l’emergenza sia in sanità che in altri ruoli, le forze dell’ordine, i biologi, i negozianti che possono tenere le serrande aperte, i sindaci che stanno facendo un’attività eccellente di controllo del territorio. Tutti coloro che si stanno spendendo sul rispetto delle distanze sociali: speriamo che le regole possano portare a una riduzione del contagio e poi a un venir meno delle misure“.

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