Le restrizioni imposte dall’emergenza coronavirus hanno “cancellato” il corteo della Via Crucis campobassana che comunque è stata portata avanti dal Vescovo Giancarlo Bregantini. Rispettata la tradizionale sosta davanti al carcere di Campobasso per la lettura della preghiera del detenuto a cui hanno preso parte le autorità dell’istituto penitenziario e alcuni rappresentanti istituzionali, come il sindaco Gravina e il governatore Toma. I campobassani hanno potuto in parte vivere il momento della processione “fantasma” scandito dalle note del Teco Vorrei.
La preghiera del detenuto.
“Maria, madre di Gesù nostro fratello
strada facendo tu ci accompagni sempre nei sentieri della nostra vita quaggiù.
Strada facendo hai partorito il Verbo di Dio che si faceva carne
eppure non c’era posto per te e per Giuseppe in un alloggio comodo
Strada facendo hai seguito Giuseppe in Egitto che vi fece scappare per salvare il bambino
eppure un bambino non dovrebbe far paura a nessuno.
Strada facendo hai capito la profezia di Simeone che ti disse che una spada ti avrebbe trafitto l’anima
eppure noi continuiamo a temere sempre di più il dolore fisico anziché quello dell’anima.
Strada facendo hai compreso che quel tuo Figlio che discuteva coi dottori nel tempio non era per te
eppure noi continuiamo a sentirci padroni dei nostri figli e non li aiutiamo come vorresti Tu.
Strada facendo hai capito che Gesù avrebbe creato una nuova famiglia
eppure noi abbiamo paura di aprici alla Comunità e alla Chiesa.
Strada facendo hai compreso che avresti dovuto dire di sì alla Croce
eppure noi pensiamo che una madre non dovrebbe mai veder morire il proprio figlio.
Maria tutta questa sofferenza che hai vissuto strada facendo
ti ha fatto arrivare ad avere un cuore grande, un amore grande che tu doni a tutti noi.
Anche noi abbiamo tante sofferenze:
abbiamo il senso di colpa per i nostri errori,
ci sentiamo male soprattutto per il tempo che stiamo togliendo ai nostri figli,
vediamo accanto a noi anche chi non si pone affatto il problema del proprio passato,
viviamo lontani dalle persone care, dai figli che abbiamo messo al mondo,
a volte continuiamo a vivere nella logica del più forte e non ci fidiamo del mite amore,
la pandemia di questo tempo ci fa sentire in ansia per i nostri genitori e i nostri cari,
abbiamo paura del futuro e del momento in cui dovremo vivere fuori guadagnandoci onestamente il pane quotidiano,
eppure Maria, tu ci insegni, stando sotto la Croce,
che non tutte le sofferenze aprono il cuore e portano ad un amore più grande…
Fa, o Maria, che tutte queste nostre sofferenze sappiamo portarle al Figlio tuo Crocifisso
e da lì cominceremo ad intravedere la Gloria di Dio.
Signore, ti ringraziamo per i cappellani, per il nostro Vescovo che li manda a nostro servizio,
ti ringraziamo per tutti i volontari e le volontarie che si inventano tante attività per aiutarci a vivere con frutto la nostra detenzione.
Benedici tutti noi, benedici questa città che ci ospita in questo tempo particolare della nostra vita. Amen.”