Una task-force di 17 esperti scelti per lo più tra docenti universitari impegnati in Italia e all’estero, manager, il presidente della Cassa Depositi e Prestiti, professionisti, economisti e scienziati, è stata chiamata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per ripensare l’Italia del dopo coronavirus e contribuire a scrivere il cronoprogramma per far ripartire in sicurezza il sistema produttivo. Nel gruppo di lavoro, che vedrà coinvolti anche Angelo Borrelli e Domenico Arcuri, anche il molisano Franco Focareta docente presso l’Università di Bologna e tra i principali studiosi italiani di diritto del lavoro. Non sarà semplice approcciare nel breve volgere di qualche settimana una pandemia che ha paralizzato e stravolto il mondo. Nulla sarà come prima e l’obbligatorietà di convivere col contagio per un periodo di medio termine non ha paradigmi di riferimento per l’umanità. Sarà necessario inventarsi un modello economico cooperativo più che competitivo che tuteli prioritariamente la vita delle persone senza lasciar indietro nessuno. Il tema non sarà solo su come far riaprire in sicurezza gli stabilimenti Fiat-Fca a Melfi, Cassino, Termoli o Val di Sangro, ma su chi potrà comprare un’automobile in un pianeta impietrito dove tutto si è fermato? L’innovazione digitale, la didattica a distanza, il sistema dei trasporti e della logistica, la tipologia dei contratti di lavoro, la tracciabilità degli spostamenti con un app o un braccialetto elettronico, i dispositivi di protezione individuale, le relazioni interpersonali e non da ultimo il funzionamento delle istituzioni democratiche, visto che in 7 regioni e centinaia di comuni si dovrà, prima o poi, tornare al voto. Una sfida senza precedenti per la quale non ci sono esperienze del passato a cui attingere né esempi di paesi stranieri già consolidate.
L’Italia è la prima democrazia al mondo che tenta di coniugare un sistema sanitario universale con la protezione sociale delle persone e la tutela della propria economia. Lo scontro in sede europea, la contrapposizione tra Stato e Regioni, e tra Regioni e Comuni, il ruolo pervasivo della criminalità organizzata che dispone di liquidità impressionanti, la scarsa lungimiranza di fazioni politiche che non smettono di alimentare i contrasti anziché operare per il bene comune e la diffidenza dei cittadini nei confronti delle istituzioni, accentuano i timori per il futuro del nostro paese. In un simile scenario merita massimo apprezzamento la scelta del Governo di avvalersi per gli aspetti sanitari dell’apporto determinanti degli scienziati dell’Istituto Superiore di Sanità, OMS e altri, così come va appoggiata la decisione di dar vita ad una task-force di esperti per condividere tempi e modi per la ripartenza. “Al prof. Franco Focareta che ha dedicato una vita alla difesa dei diritti dei lavoratori vincendo cause memorabili – commenta il presidente dell’associazione “Giuseppe Tedeschi” – va l’augurio del nostro e del suo Sud, quello di Melfi, dove impugnò i licenziamenti ingiusti della più grande azienda italiana e quello del Molise, dove è più volte intervenuto sia in veste professionale che in seminari pubblici, come quello in cui si discusse delle prime tracce storiche del divieto di licenziare senza una giusta causa (Statuto di San Bartolomeo in Galdo redatto nel 1333 dai monaci dell’Abbazia di Santa Maria del Gualdo fondata nel 1156 da San Giovanni Eremita da Tufara)”.