Con il progetto finanziato dallo Stato “Scuole Sicure” l’amministrazione Gravina sceglie la “sicurezza scolastica” all’americana: fatta con 15 pistole Beretta. A denunciarlo sono i consiglieri del Partito Democratico di Palazzo San Giorgio secondo i quali la delibera n. 81 del 2020 parla chiaro. “Bene la garanzia del presidio dei vigili urbani, per consentire, con la loro presenza, di dissuadere gli studenti dal cedere, gratuitamente o dietro corrispettivo, sostanze stupefacenti“, commentano Battista, Salvatore, Trivisonno e Chierchia. “Male, anzi, malissimo l’idea che, per il presidio dinanzi alle scuole di ogni ordine e grado, li si debba armare“. Il passaggio della delibera contestato dall’opposizione è il seguente: “Per poter svolgere in piena sicurezza e scoraggiare qualsiasi atto violento e aggressivo da parte dei soggetti su indicati, dediti ad attività delinquenziali abituali, questa amministrazione ritiene opportuno dotare tutto il personale impiegato dell’arma d’ordinanza ai sensi del DM 145/87, tenuto conto anche delle armi già in possesso di questo comando. Il costo per tale dotazione è stimato in Euro 14.516,65 (spesa di investimento)“. Proseguono i consiglieri del Pd. “Si è persa l’opportunità di investire risorse, quelle destinate all’acquisto di armi, sul personale (operatori sociali con formazione specifica e psicologi) che potrebbe efficacemente interagire con i ragazzi, coordinandosi con dirigenti scolastici e docenti, molti dei quali già lavorano sulla prevenzione, facendo leva sui rapporti umani, sulle parole, sul sapere“, dichiarano. “La sicurezze e la prevenzione nelle scuole sono legate alla informazione ed alla accorta interazione con gli studenti e con un mondo, il loro, complesso e fragile, nel quale non si fa irruzione con le pistole. Chiediamo un passo indietro dell’Amministrazione: l’immediata revoca dell’atto o una rimodulazione del progetto; due passi avanti: l’impiego delle somme, oggi nel progetto destinate alle pistole, per interventi degli operatori sociali“.
Sindaco Gravina: “Nessun Far West, stiamo rafforzando funzioni Polizia Locale a tutti i livelli”
Non si è fatta attende le replica del sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, ce ha voluto fornire delle sintetiche precisazioni volte a definire il quadro reale della situazione. “Sono state fatte equazioni volutamente un po’ troppo forzate nel linguaggio e nei contenuti rispetto a quanto racchiude il progetto Scuole Sicure al quale il Comune di Campobasso ha aderito – ha dichiarato il sindaco. – Certamente le interpretazioni che si vogliono legittimamente dare delle azioni di una pubblica amministrazione, richiederebbero sempre, e non solo in questo caso, una lucidità e una trasparenza d’analisi che le frasi ad effetto evidentemente non posseggono. La dotazione che è stata fatta in favore della Polizia Locale sull’acquisto di armi all’interno del progetto in questione, non nasce dall’intenzione dell’amministrazione di trasformare il progetto, come si è pittorescamente detto, in una sorta di Far West locale. Si tratta, invece, di una misura volta a rafforzare la sicurezza e l’ordine pubblico in favore della Polizia Locale, ma fra l’altro, vista l’occasione data, vogliamo far notare, che proprio nella circolare del Ministero dell’Interno si privilegiava tra gli interventi da poter compiere proprio le dotazioni della Polizia Locale. Appare chiaro in quest’ottica che tale scelte vengono fatte per garantire al personale della Polizia Locale la sicurezza nell’espletamento delle sue funzioni che sono riconducibili non dimentichiamolo mai all’ordine pubblico. Lo stesso progetto così come è stato inteso dal Ministero, lasciava una parte marginale e residuale, in termini economici, alle attività di informazione sulla prevenzione dell’utilizzo delle droghe. Da qui a voler far passare il messaggio che incentiviamo l’acquisto di armi direi che ce ne passa ma questo lo lasciamo, come sempre, alle valutazioni oggettive dell’opinione pubblica e dei cittadini”
Controreplica del Pd: “Ribadiamo contrarietà all’acquisto di armi con risorse di un progetto scolastico”
“Abbiamo ascoltato la repentina, quanto inimmaginabile, replica del Sindaco, che ha confermato la scelta di spendere gran parte delle somme progettuali, destinate alla prevenzione dello spaccio davanti alle scuole, in pistole. Senza entrare nel merito della scelta di armare la polizia municipale, siamo totalmente contrari all’idea che le risorse destinate a prevenire le dipendenze nelle scuole vengano usate per acquistare armi. Abbiamo un’altra idea di scuola, di società, di prevenzione. Chiederemo con apposita mozione che si esprima il consiglio, se non si procederà alla immediata revoca/modifica della decisione. Ribadiamo: un passo indietro e due avanti, per destinare le risorse non alle pistole ma a personale qualificato che operi in raccordo con Dirigenti scolastici, docenti e famiglie”.