Ore 15.40. Questa mattina intorno alle 10:30 un detenuto del carcere di Campobasso è andato in escandescenza e ha massacrato di botte un poliziotto penitenziario colpendolo più volte con calci alla testa e al torace. La vittima dell’aggresione si trovava da solo presso l’infermeria del carcere. Solo le urla dell’infermiera accorsa hanno evitato conseguenze tragiche. A dichiararlo è il segretario generale del sindacato S.PP. Aldo Di Giacomo: “Dalle prime notizie il collega verrà dimesso nella giornata con una prognosi di trenta giorni. Solo grazie all’intervento degli altri collegati allertati dalle urla si è evitata la tragedia”. Nello stesso istituto molisano, ieri notte, un detenuto ha buttato del sangue in faccia a due poliziotti penitenziari portati anch’essi in pronto soccorso per le cure e le analisi del caso. Continua Di Giacomo: “Il clima che si respira nelle carceri italiane negli ultimi mesi è sicuramente il più pesante degli ultimi vent’anni. L’incapacità dell’Amministrazione Penitenziaria di affrontare il grave momento derivante dal coronavirus e l’atteggiamento di associazione, di partiti politici e non ultimi i garanti dei detenuti i quali continuano a buttare benzina sul fuoco con continue richieste di maggiori misure alternative o peggio ancora cercando di destabilizzare il sistema carcerario con accuse di violenza di massa sui detenuti e addirittura di fantasiosi tagli di capelli e barba per umiliarli e incursioni notturne di centinai di poliziotti che fanno fare flessioni ai detenuti di intere sezioni ha contribuito e non poco all’attuale clima nelle carceri italiane. È arrivata l’ora di capire il mondo della politica se è dalla parte della polizia penitenziaria che tutti giorni è costretta a turni massacranti e a rischiare la propria vita o dalla parte di quei detenuti che dalle carceri continuano ad impartire ordini all’esterno e dentro il carcere continuano ad approfittare dei più deboli. Per riportare l’ordine e la sicurezza all’interno degli istituti serve immediatamente avvicendare il capo del D.A.P. e provvedere immediatamente all’abolizione della vigilanza dinamica e per dare dignità al sistema carcerario serve subito investire nell’edilizia penitenziaria prevedendo la costruzione di quattro nuovi carceri e all’assunzione di altri tremila poliziotti”, conclude Di Giacomo.
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Al posto della POLIZIA PENITENZIARIA, mettiamo nelle sezioni detentive tutti i garanti dei detenuti e tutti coloro che sono favorevoli alla sorveglianza dinamica, politici compresi.
si è arrivato alla frutta , tutto questo scempio non si può sopportare più.