Il Consiglio regionale nella seduta di oggi ha cancellato il meccanismo della surroga a Palazzo d’Aimmo che consiste nella sostituzione dei consiglieri nominati nella giunta con i primi dei non eletti delle rispettive liste di appartenenza degli assessori. Il provvedimento, passato a maggioranza, ha trovato il voto contrario di Pd (Fanelli e Facciolla) e nel centrodestra di Iorio, che hanno ritenuto la scelta in questo momento opportunistica. Favorevoli i consiglieri del M5s, da sempre sostenitori della riduzione dei costi della politica. In conseguenza del provvedimento i quattro consiglieri che sono tornati a casa (Scarabeo, Matteo, Nico Romagnuolo e Tedeschi) per via del declassamento dei quattro assessori “interni” (Cavaliere, Cotugno, Di Baggio e Niro) a consiglieri regionali per il momento non avranno possibilità di rientrare. Peraltro il Tar, riunitosi con urgenza per il ricorso presentato da Scarabeo e Tedeschi, ha bocciato la richiesta di sospensiva del provvedimento di azzeramento della giunta regionale, rimandando la discussione all’udienza collegiale del 13 maggio.
M5s: “Risparmio da 800mila euro all’anno per i molisani”
Fra i soddisfati dell’abolizione del meccanismo della surroga ci sono i consiglieri del M5s. “Era il 28 aprile 2018 – commentano, – prima ancora dell’insediamento del Consiglio regionale, quando il gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle ha proposto per la prima volta l’abolizione del vergognoso meccanismo della surroga. Un gioco perverso per il quale i consiglieri nominati assessori sono sostituiti dai primi dei non eletti nella stessa lista elettorale. In questo modo i componenti del Consiglio salgono da 21 a 26 con conseguente aggravio di costi: qualcosa come 3 milioni 700 mila euro in cinque anni. Da allora abbiamo proposto di eliminare la surroga in Bilancio e attraverso atti in Consiglio regionale, ma più di una volta Toma e la maggioranza hanno risposto no, negando questi soldi ai molisani. Oggi, però, questa battaglia è stata vinta durante la discussione sulla legge di Stabilità. Grazie all’abolizione della surroga ci saranno circa 800.000 euro ogni anno a disposizione dei cittadini molisani, soldi che potranno essere spesi per tutelare le fasce più deboli della popolazione. Una battaglia di etica e democrazia. Per sua natura, questo meccanismo ha apportato benefici solo alle logiche partitiche e clientelari creando varie distorsioni. Distorsioni nella costruzione delle liste elettorali rese più appetibili dal fatto che potevano entrare in Consiglio anche i primi non eletti; distorsioni sulla composizione e sull’operato della Giunta visto che gli assessori silurati avevano comunque il paracadute della poltrona da consigliere. Distorsioni, se vogliamo, di livello costituzionale, perché si permetteva al governatore di estromettere i consiglieri non allineati, come abbiamo visto nelle ultime ore. Resta, infatti, l’amarezza per il fatto che Toma abbia deciso adesso di fare ciò che gli abbiamo sempre detto, solo per tornaconto politico, a proprio uso e consumo. Ecco perché questa è una vittoria dei molisani, non sua. Come la vera, sincera soddisfazione è la nostra e non la sua”.