Niente riscossione della Tari per il periodo di chiusura e occupazione di suolo pubblico gratuita davanti agli ingressi di ristoranti, pizzerie e bar per un tempo prestabilito: i gestori delle attività di ristorazione sarebbero vicini all’accordo con il Comune di Campobasso inerenti ulteriori misure di sostegno ai commercianti per via della crisi legata all’emergenza sanitaria e alle restrizioni, soprattutto nella fase di ripartenza. Questa mattina il sindaco Roberto Gravina ha incontrato una delegazione di ristoratori in piazza Vittorio Emanuele II con i quali ha intrapreso un confronto pacato e produttivo. Diverse le richieste e le proposte messe in campo, così come i timori esternati dai rappresentanti della categoria, che però sono consapevoli del delicato momento e soprattutto non intendono ricominciare l’attività a pieno regime senza qualche garanzia e con la certezza, conti alla mano, di non coprire i costi. Quelle di Tari e suolo pubblico sono ipotesi che Palazzo San Giorgio sta valutando positivamente, tuttavia solo nei prossimi giorni si avranno risposte ufficiali e dettagli circa concessioni e limiti. Il sindaco ha ribadito inoltre la necessità di non favorire categorie a scapito di altre ma anche che il Comune sta facendo la propria parte per non lasciare indietro nessuno. Dal canto loro alcuni ristoratori si stanno trovando bene con il servizio di consegna a domicilio e sono ottimisti per quello di asporto che sarà concesso dal 4 maggio. Attività più difficile per i gestori dei bar, molti dei quali sono proiettati a riaprire direttamente a giugno, in attesa delle nuove disposizione del Governo.
Gravina: “Commercianti consapevoli, al lavoro per trovare le agevolazioni più adatte”.
“Ho trovato grande consapevolezza della particolarità emergenziale del momento che ci stiamo trovando ad affrontare – ha dichiarato il sindaco Gravina. – Le preoccupazioni che questi commercianti avvertono sono del tutto legittime e, ci tengo a sottolinearlo, nessuno di loro mi ha manifestato la smania di riprendere già da subito a tenere aperta la propria attività. Ciò a conferma che siamo tutti coscienti che l’emergenza epidemiologica è ancora il punto principale su cui focalizzare l’attenzione del momento, perché il rischio che si blocchi nuovamente tutto è ancora troppo alto. I gestori sanno bene quali sono le possibilità di intervento in loro favore che un’amministrazione comunale può mettere in atto – ha aggiunto il sindaco. – Concederemo loro agevolazioni sull’utilizzo delle superfici pubbliche e, soprattutto, cercheremo di farlo in un modo più semplificato rispetto al passato; in più stiamo lavorando per eliminare per loro la TARI, riferita ai periodi di chiusura. Come ben sappiamo e senza alcuna intenzione di innescare un meccanismo di scarica barile, effettivamente, le attività produttive sono di competenza regionale così come poi sarà lo Stato che si dovrà preoccupare di trovare i contributi da erogare. L’importante è che ognuno faccia la sua parte e mi sembra che le dichiarazioni dei vari soggetti istituzionali in proposito sono tutte improntate in questa direzione. I Comuni in generale e non solo il nostro, dovranno continuare da parte loro a garantire i servizi pubblici essenziali alla cittadinanza anche in presenza di un flusso di entrate decisamente minore.”