Ore 11.30. Avrebbero partecipato alle esequie di un congiunto o comunque al consueto ritrovo per le condoglianze ai familiari del defunto, ed evidentemente almeno uno dei presenti era positivo al Covid-19. Sarebbe partito da questo contesto, avvenuto la settimana scorsa, prima del fatidico 4 maggio – giorno di allentamento delle restrizioni – il nuovo contagio all’interno di una comunità rom di Campobasso, dove questa mattina si registrano 21 nuovi casi, dopo il primo rilevato ieri riguardante una 25enne di entia rom che aveva manifestato i sintomi e che era stata trasportata al Cardarelli. I tamponi processati successivamente sui contatti stretti, almeno una trentina, hanno fatto emergere quello che si temeva: 21 di loro sono positivi al virus e riguardano tre famiglie comprendenti persone di varie età, da giovani ad anziani. Sono tutti per lo più asintomatici al momento. I tamponi potrebbero continuate nelle prossime ore e non si esclude che il numero possa aumentare. Polemiche intanto sulla gestione delle misure di sicurezza e sui controlli degli organi preposti. Non solo probabilmente non sono state rispettate le regole del distanziamento sociale ma sarebbero state violate le disposizioni che impongono il divieto di assembramento. Pare che personale della Questura e Polizia Locale fossero presenti alla tumulazione facendo rispettare la presenza di un numero strettissimo di familiari. Non è escluso che il “ritrovo” fra parenti per manifestare la propria vicinanza in un momento di dolore sia avvenuto fuori dal cimitero o davanti alle abitazioni dei familiari stessi. Una scelta pagata però a caro prezzo. Al momento il sindaco Gravina fa sapere che non adotterà particolari provvedimenti in autonomia e resta in attesa di eventuali disposizioni dell’Asrem. Con i casi di questa mattina, in attesa di altri esiti nel pomeriggio, anche sul fronte guariti, risalgono a 199 i positivi in regione (326 casi in totale da inizio emergenza), mentre a Campobasso sono una settantina.
Il sindaco Gravina: “Estenderemo le verifiche all’intera comunità rom della città”
Dopo diversi giorni in cui nel capoluogo molisano non sono stati riscontrati casi di positività da Covid-19, nella giornata di ieri, giovedì 7 maggio, è giunta attraverso l’ARSREM la notizia di un nuovo caso di contagio, riguardante una giovane donna. L’Asrem, avendo subito attivato le indagini epidemiologiche appropriate, ha isolato e predisposto verifiche sulla catena epidemiologica e sulle persone entrate in contatto con la paziente risultata positiva. A seguito di queste ulteriori verifiche, oggi è stata data notizia di 21 casi di pazienti positivi, tutti pausintomatici e in isolamento presso il proprio domicilio, riconducibili al caso della paziente di ieri. Come specificato dall’ASREM, si tratta di un cluster nuovo rispetto ai precedenti che si è subito provveduto ad isolare e che si sta continuando a tenere sotto stretta osservazione predisponendo nuovi tamponi di verifica. Il cluster vede coinvolte persone della comunità Rom del capoluogo. Alcune delle persone coinvolte potrebbero essere entrate in contatto tra loro in occasione del decesso di un esponente della loro comunità, tumulato in data 30 aprile a Campobasso. L’occasione della trasmissione del virus però non è legata al momento della tumulazione presso il cimitero cittadino, dove erano fra l’altro presenti le forze dell’ordine. Il Comune di Campobasso, di concerto con la Regione Molise e con l’ASREM, sta intanto lavorando ad un piano per estendere le verifiche attraverso i tamponi all’intera comunità rom residente in città.