Ore 11.30. Come già era apparso prevedibile e abbiamo anticipato (articolo precedente qui) schizzano in alto i numeri dei contagiati dal Covid-19 all’interno della comunità rom di Campobasso. Ai 22 registrati fino a ieri pomeriggio, se ne aggiungono altri 15, a seguito del processamento di una sessantina di tamponi. Due di loro, un uomo e una donna, sono stati ricoverati nel reparto di Malattie Infettive del Cardarelli, dove ora ci sono 8 pazienti. Identificate dalla Polizia di Stato decine di soggetti che il 30 aprile avevano preso parte allo scambio di condoglianze in una strada della città, prima del trasporto al cimitero della salma di una persona della comunità rom, violando le restrizioni anti Covid e il distanziamento sociale. Gli stessi o una parte di loro, in base alla ricostruzione degli agenti, potrebbero essere destinatari di sanzione. Questa mattina sono risultati positivi anche tre Carabinieri della Scuola Allievi di Campobasso e un’altra persona residente del capoluogo. Nuovo caso anche a Baranello. I casi accertati in Molise salgono a 347, di cui 203 attualmente positivi. Ci sono però tre nuovi guariti, di cui due a Campobasso e uno a Venafro. In totale sono 99. (seguono aggiornamenti)
In corso sanificazione locali e abitazioni. Sindaco: “Tamponi su larga fetta della comunità”.
Mentre continuano ad aumentare i casi di Covid-19 all’interno della comunità rom di Campobasso, sono iniziate le operazioni di sanificazione degli ambienti in locali e abitazioni delle famiglie coinvolte sia nel quartiere Cep sia nella zona di Sant’Antonio Abate. Una prassi soprattutto laddove si manifestino casi positivi in massa. Gli interventi, partiti questa mattina, proseguiranno nel pomeriggio. Intanto nelle prossime ore saranno processati ulteriori tamponi riguardanti contatti stretti avuti nelle ultime due settimane dalle persone contagiate. Il sindaco Gravina ha chiarito che non sarà un’operazione a tappeto sull’intera comunità rom della città, che conta circa 300 persone. “Ne sarà probabilmente coinvolta una buona fetta ma ciò solo a seguito della ricostruzione della mappa epidemiologica. Che appartengano alla medesima etnia o siano collegati alla comunità non vuol dire che siano tutti entrati in contatto stretto fra loro“.
Indagini sul “saluto” alla salma prima della tumulazione. Decine di sanzioni in vista.
La Questura di Campobasso sta ricostruendo quanto successo il 30 aprile, ossia il giorno in cui si sarebbe registrata una violazione in gruppo delle restrizioni anti Covid imposte dal Governo in occasione dell’ultimo saluto alla salma di una persona della comunità rom. Come testimoniato da un video finito in mano agli inquirenti decine e decine di persone hanno voluto partecipare al dolore dei familiari, creando però un forte assembramento a ridosso dell’auto funebre, prima dell’avvio verso il cimitero per la benedizione della bara e della tumulazione. Secondo quanto confermato dal sindaco Gravina, dopo una segnalazione due pattuglie della Polizia Locale si sono recate sul posto, registrando un fuggi fuggi generale al fine probabilmente di evitare controlli e conseguenze. Nel trambusto una sola persona è stata fermata e sanzionata. Gravina ha aggiunto che circa due terzi delle persone presenti nel video sono state successivamente identificate e saranno probabilmente sanzionate. Per quanto riguarda la presenza al cimitero, il sindaco ha precisato che la Polizia Locale era sul posto per far rispettare il distanziamento sociale, anche alla luce del precedente episodio. “Non c’è nessun divieto al momento della benedizione della bara che impone un limite massimo di presenze purché non vengano meno i principi e la gestione del distanziamento sociale. In almeno altre due occasioni simili, al cimitero, riguardanti campobassani venuti a mancare durante l’emergenza sanitaria, erano presenti una decina di persone“.