Secondo gli organi inquirenti che hanno condotto due anni di indagine nell’ambito dell’inchiesta antidroga “Piazza Pulita”, che ha portato all’alba di ieri all’esecuzione di 39 misure cautelari – di cui 20 di custodia in carcere e 7 ai domiciliari, – sarebbero i tre reggenti di altrettanti sodalizi che operavano sulle piazze di Bojano e Campobasso per vendere lo stupefacente, di vario tipo, a centinaia di consumatori, tossicodipendenti e non, come detto nella conferenza stampa di Procura, Carabinieri e Guardia di Finanza. Uno, 53enne campano pregiudicato, considerato dagli investigatori un ex appartenente al clan camorristico Rega di Castello di Cisterna, si sarebbe spostato a Bojano per motivi giudiziari e per rifarsi una vita, e dove risiederebbe un cugino, anche lui pregiudicato. Secondo le supposizioni della Procura, proprio grazie alla sua esperienza passata e ad altri elementi raccolti durante le indagini il 53enne avrebbe trovato facilmente i canali di rifornimento dello stupefacente e avrebbe esportato nella località molisana i metodi estorsivi tipici di un’associazione mafiosa in particolare per riscuotere i soldi dagli acquirenti. Un altro, 43enne molisano residente a Bojano, avrebbe portato avanti un’attività di spaccio più piccola ma non per questo sfuggita all’occhio degli inquirenti. Padre di famiglia e buon lavoratore – sarebbe conosciuto come un ottimo meccanico – negli anni sarebbe rimasto impigliato nella ragnatela della tossicodipendenza, finendo, come emergerebbe dalle carte della Procura, per diventare una sorta di corriere e fornitore per diversi consumatori della zona. Avrebbe già precedenti per spaccio di stupefacenti. L’ultimo capo, 32enne, sempre residente a Bojano, sarebbe ritenuto dalla Procura il punto di contatto con la piazza di Campobasso, soprattutto per quanto riguarda la cessione di cocaina, la “droga dei ricchi”. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, sembra che potesse contare su giovani incensurati, sia uomini che donne, che tramite metodi discreti o apparentemente insospettabili sarebbero riusciti ad entrare in contatto con diversi acquirenti della città.
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