Dopo la nomina del quinto assessore in quota Lega da parte di Toma (che ha scelto Michele Marone, presidente del Consiglio comunale di Termoli, prossimo a lasciare la carica in Municipio), rischia di acuirsi la crepa in Consiglio regionale, con sei consiglieri pronti a creare un Polo civico interno. Le rogne per il presidente della giunta regionale, che ha accontentato il leader nazionale della Lega ed ex Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, arrivano anche dall’opposizione. Il Pd e in particolare Micaela Fanelli, oltre alle critiche, annuncia il ricorso al Tar per aver ancora una volta escluso una donna nella nuova giunta regionale. “Purtroppo, avevamo visto giusto”, afferma la consigliera dem. “Salvini è partito da Pontida, è arrivato in Molise, ha dato gli ordini e Toma ha eseguito, piegandosi alla volontà della Lega Nord. E nonostante la legittima richiesta di sei consiglieri della sua ex coalizione di governo, che gli hanno ricordato gli impegni assunti, di fermarsi e condividere le scelte, il Governatore, sempre più prono al volere lombardo, ha nominato Marone assessore. Uno schiaffo a chi era stato leale con lui anche nel corso della sessione di Bilancio, quando ha deciso di stravolgere la legge elettorale, cancellare la surroga e mandare a casa quattro consiglieri, sempre della sua maggioranza, ormai sempre più ex maggioranza. Un record assoluto del peggior Governatore d’Italia, superato in negativo nel gradimento popolare solo dal Governatore lombardo della Lega Nord Fontana, che a sua volta è riuscito a fare peggio di Toma nell’emergenza Covid, che da parte sua non ha fatto praticamente nulla ed ora un’intera regione si trova a scontare gli effetti negativi di una sanità praticamente ferma e ingessata a causa delle sue indecisioni. Peggio di Attila! Dove passa Toma resta solo il deserto politico, soprattutto per chi continua a dargli credito. Al nuovo assessore Michele Marone, sinceri auguri di buon lavoro. Ma anche lui, come il suo predecessore e tutta la Giunta, sono assessori illegittimi, perché ancora una volta non sono state rispettate le quote rosa. Oltre la considerazione dovuta al genere femminile, infatti, esiste l’obbligo giuridico di avere almeno una donna in Giunta, nuovamente disatteso dal nostro Presidente. L’ennesimo gesto di disprezzo di Toma, contro il quale farò, faremo, ricorso e, insieme a tutte le donne che hanno condotto finora questa lotta di principio e di valore, impugneremo i provvedimenti di nomina e porteremo avanti tutte le altre battaglie politiche per mandare a casa questa, oramai, “non maggioranza”. Nel frattempo, per il nuovo Assessore Marone inizia un percorso difficile e tortuoso, con una sola nota positiva: sarà davvero arduo fare peggio di quanto fatto fin qui dalla Lega Nord per il Molise: nulla!”
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