Non ci sarà nessuna proroga del “clic day” per l’accesso ai contributi a fondi perduto da parte di pmi e professionisti per coloro che si sono visti il fatturato del primo quadrimestre ridotto di almeno il 30% rispetto allo stesso periodo del 2019. A sostenerlo è stato questa mattina il presidente della Regione Donato Toma rispondendo alle polemiche nate per via del sistema in tilt a causa del sovraccarico di registrazioni. Oltre 5mila finora i precaricamenti sulla piattaforma, utili ai rispettivi utenti per essere idonei all’invio della domanda. Domani, a partire dalle ore 10, avranno la meglio i più tempestivi ma anche i più fortunati. “Il clic day è una modalità brutale – ammette Toma, – fosse per me lo abolirei. Ma al momento non abbiamo alternative. Abbiamo poche risorse e l’unica controproposta pervenuta è di affidarsi ad un metodo meritorio che comporterebbe, per via di tutte le valutazioni necessarie, l’erogazione del contributo forse fra un anno”. Toma ha già avuto modo di constatare che la piattaforma è lenta e presenta problemi, così come problemi di connessione hanno pesato nelle diverse aree della regione. Il governatore ha detto chiaramente che molti saranno tagliati fuori. “Solo stamattina, in base alle previsioni calcolate sulle registrazioni, stimiamo un raddoppio delle risorse richieste rispetto al budget disponibile di 20 milioni di euro. Pensate se volessimo prolungare il clic day”. Secondo Toma anche chi non riuscirà ad accedere al contributo sarà trainato dall’auspicata ripresa che riguarderà l’economia locale con le riaperture e i sostegni statali e regionali.
Il Pd di Campobasso insiste: “Posticipare il momento di partenza”.
“Domani inizierà e, in pochi minuti, finirà il clickday: possibilità di chiedere un sostegno economico a fondo perduto per le piccole e medie imprese di Campobasso e del Molise”. E’ quanto sostengono i consiglieri comunali di Palazzo San Giorgio che insistono sulla proroga. “Molti saranno tagliati fuori non perché non hanno i requisiti, ma perché, da giorni, non riescono a caricare la domanda sulla piattaforma regionale abilitata. Occorre posticipare il momento di partenza per l’invio delle domande, garantendo nel frattempo la massima funzionalità della piattaforma. Ci uniamo all’appello già fatto dai consiglieri regionali del Partito Democratico. Rischiano di essere penalizzati proprio quei piccoli imprenditori ed artigiani che più hanno necessità di un supporto”.