Il presidente della Regione Donato Toma è pronto a presentare il nuovo Piano sulla rete ospedaleria in linea con il Patto della Salute approvato in Conferenza Stato Regioni a dicembre 2019, dove – ha spiegato il governatore – “abbiamo recriminato una posizione svantaggiata rispetto alle altre Regioni”. I dettagli sono stati spiegati in videoconferenza. Innanzittuto rivedere il commissariamento, da disporre solo per casi urgenti (da applicare entro 180 giorni, poi saltato per l’emergenza coronavirus). Quindi revisione del dm 70/2015 “Balduzzi” prevedendo specifiche deroghe per regioni più piccole. “Siamo gli unici a non avere un Dea di II livello che ci consentirebbe di avere un presidio efficiente e di elevata qualità. Abbiamo preparato una proposta sulla rete ospedaliera da contrattare col Governo quando si tratterà di attuare i patti siglati”. Cosa prevede? “Campobasso Dea di II livello con reparti come cardiochirurgia, chirurgia maxillofacciale, plastica, toracica, vascolare, neurochirurgia, quindi più di quello che abbiamo oggi. Più tutte specializzazioni già comprese perché il Cardarelli è già Hub di I livello. Isernia e Termoli saranno Dea di I livello (oggi non lo sono), a partire dal San Timoteo con tutte le specializzazioni che oggi non ci sono. Agnone sarà ospedale di area disagiata, con un reparto di 14 posti letto di medicina generale con proprio organico di medici e infermieri, chirurgia elettiva ridotta, day surgey e week surgery, un Pronto Soccorso con personale dedicato all’emergenza urgenza e Isernia che resta riferimento come Dea I livello per necessità maggiori. Larino e Venafro saranno presidi territoriali, non ospedali, che accoglieranno case dela salute e che permettano di investire sulla cronicità e sulla riabilitazione”.
Larino centro Covid? Per Toma una cattedrale nel deserto. “Ridurrebbe ruolo dell’ospedale San Timoteo. Non dimentichiamoci che abbiamo un forte debito pubblico, insostenibile, ed esigenze sovrastimate in passato, un disavanzo enorme che ha comportato enormi sacrifici. Avevamo 6 ospedali. Consideriamo che inoltre abbiamo due centri specialistici e tre cliniche private. Il debito che abbiamo sulle spalle negli ultimi dieci anni invece di diminuire è aumentato. A Larino avremmo bisogno di 34 milioni di euro e le successive spese sarebbero a carico della Regione. Il Vietri sarà invece un fondamentale polo riabilitativo dopo dimissioni precoci dai vicini ospedali. Potrà essere utilizzato per altre situazioni di emergenza, come ad esempio nel caso del Covid, con pazienti a bassa intensità di cure”. Su una eventuale nuova ondata di contagi di Covid-19. “Allo studio della Regione c’è un’implementazione secondo linee guida del Ministro Speranza di padiglioni dell’ospedale Cardarelli dedicati solo ai pazienti Covid, adiacenti al nosocomio, dove si trova Oncologia, dove sarà possibile prevedere una sopraelevazione e 14 posti letto di terapia intensiva. Una volta ottenuto il via libera, che in questo caso dovrà arrivare dal commissario nazionale per l’emergenza Arcuri, in qualità di soggetto attuatore, che delega i presidenti di Regione competenti, i tempi stimati saranno di circa 90 giorni” Sulle critiche mosse verso la scelta di non aver individuato una struttura a parte per i pazienti Covid Toma ha sottolineato. “La gestione è stata esemplare. Non c’è stata nessuna infezione tra reparti o partita dal Cardarelli”.
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