Non c’è Corpus Domini a Campobasso senza sfilata dei Misteri. E non c’è sfilata dei Misteri senza un contesto fatto di stand e bancarelle. E fra le bancarelle non manca mai il mussillo. Da gustare magari davanti al concertone della domenica sera, che riesce a riunire calorosamente i campobassani dopo che il toto-cantante innescato nelle settimane precedenti li aveva un pò divisi. La pandemia ha cancellato con una gomma l’edizione del 2020, in realtà mai veramente programmata perché da mesi era chiaro che le manifestazioni pubbliche per un pò sarebbero saltate. E il weekend del Corpus Domini qui non sarà lo stesso, nonostante qualche iniziativa, la maratona web e l’instancabile contributo della famiglia Teberino, custode degli Ingegni lasciati alla città da Paolo Saverio Di Zinno. “E’ la settimana più importante per Campobasso – commenta Maurizio, 45 anni, mentre passeggia in un Corso non certo deserto ma che sarebbe dovuto pullulare di persone. – E’ come privare una persona di una gamba o di un braccio. Anche per questo ci ricorderemo il 2020“.
Questa mattina il Corso di Campobasso sarebbe stato una festa in pieno giorno. Le casette in legno, schierate come soldati, sarebbero state un’ottima vetrina per imprenditori e Comuni limitrofi per sfruttare la fortissima affluenza, la migliore dell’anno, al fine di promuoversi. Le bancarelle degli ambulanti già dal giovedì sera avrebbero tappezzato via Elena e l’area dell’ex Romagnoli, fino a coprire parte della discesa di via Trivisonno e piazza Falcone e Borsellino nei giorni seguenti. La caccia all’affare avrebbe coinvolto sia i giovani che i senior in una tradizionale passeggiata fra spintoni e frenetiche occhiate, cercando il “sentiero” giusto nella calca. Gli odori del pesce fritto e della salsiccia sulla piastra avrebbero invaso le narici degli avventori, stuzzicando le papille gustative e lo stomaco dei buongustai, talvolta provocandone un leggero fastidio perché troppo intensi. “Ah quel mussillo e quel panino con la porchetta da Gennarino“, si sfoga con una risata Michele, operaio di 60 anni, che per un attimo ha abbassato la sua mascherina sapendo di non avere persone intorno. I bambini avrebbero tirato il vestito e i pantaloni di mamma e papà per convincerli ad acquistare un sacchetto di caramelle e noccioline, apprezzate – soprattutto queste ultime – anche dagli adulti. La visione degli ambulanti extracomunitari addormentati sulle panchine o nella vegetazione avrebbe restituito l’immagine di una vita da nomadi, senza troppe comodità e pretese, mirata a sfruttare ogni manifestazione simile, dalla più piccola alla più grande, per tirare a campare. La pandemia ha penalizzato anche loro.
“In genere non amo la confusione e tendo a fuggire in questa settima – ammette Luciano, 58 anni. – Ma è pur sempre una grande festa, simbolo di una città e che riesce ad attirare migliaia di persone. E’ un peccato. Ci rifaremo“. Le giostre in zona stadio diventano una forma di divertimento per allontanarsi dal centro, creando una connessione con la periferia. “Mio figlio, il più grande, ama andarci e quando io sono rimasta col piccolo, in passato, per evitare la confusione, è stato accompagnato dal papà o dal nonno“, afferma Susanna, una giovane mamma, seduta in piazza Municipio. “Era felice, si divertiva. E’ un momento eccezionale per tutti e farà parte del lungo elenco di rinunce“. L’aria di festa sarebbe stata respirata persino all’interno della propria auto, quando il traffico dovuto alle prime chiusure delle strade faceva presagire un passaggio importante. Il Corpus Domini infatti è un pò l’inizio dell’estate per Campobasso. Il tempo, la domenica, raramente ha tradito il popolo dei Misteri. Sole e alte temperature hanno spesso fatto da cornice a uno spettacolo candidato a diventare Patrimonio dell’Unesco. La grande sfilata, che parte dal Museo di via Trento, è il clou di tutta la settimana. La gente letteralmente impazzisce di gioia e di emozioni. I figuranti che rappresentano i 13 Misteri, trasportati in spalla dalla macchina umana dei portatori, diventano per alcune ore protagonisti assoluti del Corpus Domini.
Migliaia e migliaia di occhi sono puntati su di loro. I genitori fanno a gara, nelle settimane precedenti, per far salire sugli Ingegni i loro figli. Chi non ci riesce, si accontenta di affidarli per qualche secondo ai Diavoli che importunano la Donzella e San Michele e che anneriscono amorevolmente il visino dei piccoli facendoli somigliare a loro. Le tradizionali note della banda che accompagna il corteo entrano nelle persone attraverso le orecchie e il cuore e generano un brivido lungo la schiena e un effetto pelle d’oca sulle braccia. I Misteri sono come un grande amore: non ci bastano mai. La musica e le voci nell’aria sono un ricordo. Domani, domenica, i rumori che echeggeranno in piazza e in strada saranno un surreale silenzio in confronto a quello che sarebbe dovuto essere. Come il silenzio che seguirà la sera, quando la star di turno chiamata a salire sul palco di piazza della Repubblica avrebbe dovuto far ballare la notte campobassana. Non fa niente se l’artista non rientra fra i propri gusti personali. La musica unisce e fa venire voglia di stare insieme e abbracciarsi. Ed è quello che prima o poi torneremo a fare, senza distanze e mascherine. Ed è quello che si tornerà a fare nella piazza su cui affaccia Palazzo San Giorgio, in una domenica di Corpus Domini.
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