Una conferenza stampa con la lanterna accesa in pieno giorno a cercare la scuola, sparita dietro le tante riforme che ne hanno disperso valore e sottratto significato, sino a giungere alla virtuale didattica a distanza. C’era anche il grembiulino, gli insegnanti ironicamente lo indossano per poter “apprendere” da ministero e task force qual è la scuola progettata a settembre. Nel frattempo lanciano l’appello che dal Molise sta avendo riscontro anche in altre realtà territoriali: Roma, Napoli, Trento, Puglia, Calabria. Centinaia di firme che stigmatizzano le linee programmatiche ventilate da Roma e che appaiono tamponi e non soluzioni ai vecchi problemi in campo. I simboli scelti, grembiulino e lanterna, sono fortemente provocatori e evocativi dell’emergenza democratica e culturale che precede e accompagna questa sanitaria. Il covid 19 è stato la lente d’ingrandimento attraverso cui anche i più disattenti hanno potuto constatare quanto è stato sottratto agli italiani in termini di godimento dei diritti: la sanità ne è stata prova inconfutabile. L’allarme è altrettanto evidente nell’istruzione. Coraggio, impegno, lungimiranza e vere soluzioni è quanto si chiede attraverso l’appello, che contempla, non a caso, anche proposte mirate. La nuova tappa del movimento sarà l’organizzazione di una manifestazione che, per ovvie ragioni legate al distanziamento sociale, vedrà la partecipazione di un numero di persone definite, in rappresentanza dei tanti insegnanti, genitori, cittadini che hanno aderito.
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