Aumentare la presenza degli specialisti sul territorio passando da 20 a 38 ore settimanali per rispondere ai bisogni dei pazienti cronici che in questi mesi hanno visto bloccate le visite a causa del coronavirus, in modo da evitare l’esplosione delle liste d’attesa. Questo l’appello lanciato dalle società scientifiche e dalle organizzazioni sindacali di medici riunite nell’Advisory Board di Senior Italia FederAnziani che ha promosso la tavola rotonda virtuale “Il problema delle cronicità al tempo del COVID -19 nella Regione Molise” nella quale medici e pazienti hanno presentato le proprie criticità a Lolita Gallo, Direttore Generale Salute della Regione Molise. «In questi mesi di lockdown in Italia si sono accumulate 11 milioni di prestazioni arretrate. Visite specialistiche ed esami diagnostici che andranno ad allungare le liste d’attesa già pesanti in quasi tutte le Regioni. Occorre intervenire per far ripartire subito ovunque gli ambulatori specialistici del territorio, in modo da consentire di riprendere correttamente in carico i pazienti e di diagnosticare tempestivamente le nuove patologie – dichiara il presidente di Senior Italia FederAnziani Roberto Messina, – Dobbiamo rafforzare la medicina del territorio, uscire da una logica ospedalocentrica. Solo così possiamo dare una mano ai pazienti e farli costare meno.» «Il Covid ha generato una situazione drammatica, ma da questa tragedia si creano delle opportunità di cambiamento che vanno colte. Ad esempio utilizzando al meglio quelle risorse che già abbiamo nel SSN. Le ore medie degli specialisti territoriali, per esempio, possono essere aumentate e portate da 20 a 38, che significherebbe quasi un raddoppio. In più nel Cura Italia c’è l’articolo che prevede il finanziamento vincolato proprio per aumentare le ore degli specialisti ambulatoriali. Ma non basta questo. Bisogna organizzare la sanità in maniera differente come unico sistema, mettendo in rete MMG, specialisti e ospedali», dichiara il Segretario Generale di Sumai Assoprof Antonio Magi. Anche in Molise come nelle altre regioni in questo periodo di lockdown si è accumulato un importante ritardo nelle visite di controllo delle persone affette da patologie croniche, negli screening e nelle nuove diagnosi, un ritardo che ora va colmato facendo subito ripartire la macchina della sanità. I ritardi nelle diagnosi fanno sì che le patologie saranno intercettate a uno stadio più avanzato con rischi di salute per i cittadini e ulteriori costi per il servizio sanitario nazionale. Rispetto all’anno precedente in oncologia ci sono a livello nazionale circa 90mila diagnosi non scovate. Far slittare ancora la presa in carico dei pazienti cronici significa mettere a rischio la loro vita e tardare ancora nelle diagnosi equivale a compromettere le possibilità di successo delle terapie. Tra le altre criticità riscontrate in Molise in questo periodo anche un calo importante dell’aderenza alla terapia, con molti pazienti che hanno autosospeso i farmaci ad esempio in ambito cardiologico, un aumento degli infarti per via del timore dei pazienti a recarsi in Pronto Soccorso anche in caso di sintomi preoccupanti; il blocco di interventi delicati come quelli per le patologie valvolari cardiache. Una maggiore presenza degli specialisti può consentire un monitoraggio appropriato della salute dei pazienti con conseguenti risparmi anche per il servizio sanitario della regione, considerata la riduzione delle complicanze, delle riacutizzazioni, delle ospedalizzazioni. «Una buona attività specialistica può aiutare senz’altro a ridurre le liste d’attesa e infatti si è ritenuto di poter incrementare le ore di tali attività per raggiungere questo scopo. Siamo una Regione in piano di rientro, dove si è rivista la rete ospedaliera e si è iniziato il percorso di implementazione delle attività territoriali. Stiamo provvedendo alla riapertura dei settori della specialistica, compresi gli screening, per tornare alla normalità rispetto a tutti i servizi di cui necessita l’utenza. Già durante il periodo Covid e ora con gli interventi legislativi di questo periodo si è inteso anche a livello centrale porre nuovamente l’attenzione sul potenziamento del territorio, che possa dare una risposta pronta ed efficace alle esigenze dei cittadini» ha dichiarato Lolita Gallo, Direttore Generale della Salute della Regione Molise.
Sanità, liste di attesa si allungano. FederAnziani alla Gallo: “Raddoppiare ore settimanali degli specialisti”
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