Il comitato Ss. Rosario di venafro invita i cittadini a partecipare alla manifestazione che si terrà il giorno 22 giugno nei pressi della Palazzina Liberty di Venafro, con inizio alle ore 18. Nell’occasione saranno anticipati i temi e le ragioni della manifestazione in programma il giorno successivo a Campobasso. Il comitato farà chiarezza su tutto quanto posto in essere in questi ultimi anni e soprattutto in questi ultimi mesi. Le tante promesse disattese, impegni non mantenuti, il ruolo del Ss. Rosario nella pandemia, il fallimento del progetto “casa della salute”. Ma soprattutto, spiegano i promotori, sarà fatta chiarezza sulle richieste che verranno portate avanti. Il consigliere regionale Antonio Tedeschi ha concretizzato l’antico progetto di un ospedale “interregionale o di area vasta”, progetto subito sposato da numerose amministrazioni dell’alto casertano e dal commissario ad acta Angelo Giustini. Tale azione ha portato alla firma di un accordo tra la Regione Molise e la Regione Campania anche in virtù della volontà espressa e manifestata dalle amministrazioni comunali del Venafrano e del Casertano che hanno individuato nel presidio ospedaliero di Venafro il riferimento per l’assistenza sanitaria.
L’accordo di programmazione integrata dei servizi sanitari tra Regione Campania e Regione Molise per la gestione condivisa di percorsi assistenziali presso la struttura sanitaria ss. Rosario di Venafro, consentirà notevoli vantaggi per tutta la sanità regionale:
– recupero della mobilità passiva
– integrazione del sistema emergenza urgenza
– rafforzamento delle reti assistenziali e delle reti per patologie tempo dipendenti.
In tale riassetto, il presidio ospedaliero ss. Rosario di Venafro, in seguito all’ampliamento del bacino di utenza oltre i confini amministrativi molisani, sarà sede di Pronto Soccorso, medicina interna, chirurgia generale, ortopedia, anestesia e servizi di supporto in rete di guardia attiva e in regime di pronta disponibilità h 24 di radiologia, laboratorio, emoteca. Sarà dotato di letti di osservazione breve intensiva in proporzione alla utenza ed alla media di accesso. Il ss. Rosario sarà strutturato con funzioni chirurgiche di emergenza e collegato al presidio ospedaliero Veneziale di Isernia. “Bisogna cambiare rotta. Infatti, nonostante la soppressione degli ospedali pubblici, il taglio di reparti e servizi, in deficit sanitario avanza sempre più, superando i 100 milioni di euro. Cio’ vuol dire che gli sprechi sono altrove”.
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