246° Anniversario della fondazione della Guardia di Finanza, bilancio operativo del 2019 e dell’emergenza da Covid-19

Nella mattinata odierna, con una cerimonia a carattere interno, presso la sede del Comando Regionale Molise della Guardia di Finanza, è stato festeggiato il 246° anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza. Le celebrazioni hanno avuto inizio con la resa degli onori ai Caduti della Guardia di Finanza e la deposizione di una corona di alloro presso la lapide dedicata alla memoria del Finanziere molisano Antonio Zara, insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare, caduto nell’adempimento del dovere il 17 dicembre 1973 presso l’aeroporto di Fiumicino. Presenti i familiari del Finanziere Antonio Zara e della “Vittima del Dovere” Vice Brigadiere Antonello Amore. La commemorazione, alla presenza del Comandante Regionale Molise, Generale di Brigata Salvatore REFOLO, si è svolta con una rappresentanza composta da militari in servizio ed in congedo nonché dai membri dell’Organo di rappresentanza militare. Dopo la lettura del messaggio augurale del Presidente della Repubblica, Sergio MATTARELLA e dell’ordine del giorno del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Giuseppe ZAFARANA, il Comandante Regionale Molise, insediatosi ieri, ha pronunciato una breve allocuzione durante la quale, fra l’altro, ha inteso ringraziare le Fiamme Gialle molisane per l’impegno quotidianamente profuso a tutela degli interessi economico-finanziari dello Stato e della legalità in generale, esortandole, nel contempo, a proseguire con tenacia nell’azione di vigilanza nei diversi settori della mission istituzionale.

BILANCIO OPERATIVO 2019

Nel corso dell’anno 2019 la Guardia di Finanza ha eseguito 1.366 interventi ispettivi e 642 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.

Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni, illeciti doganali e traffici illeciti di prodotti petroliferi sono alcuni dei fenomeni più gravi, pericolosi e diffusi sul territorio nazionale su cui si sta concentrando l’attenzione della Guardia di Finanza al fine di contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati dalla grande evasione e dalle frodi fiscali, particolarmente dannosi soprattutto nei periodi di crisi.
Un’azione che, nel corso del 2019, si è concretizzata nell’esecuzione di 440 interventi ispettivi e di 47 indagini delegate dalla magistratura, che hanno permesso di riscontrare reati fiscali, principalmente riferibili all’utilizzo di fatture false, all’occultamento delle scritture contabili e all’omessa dichiarazione e di denunciare 78 soggetti all’Autorità Giudiziaria.
Il valore dei beni sequestrati nella passata annualità per reati in materia di imposte dirette e IVA è di quasi 1 milione di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano a 16 milioni di euro.
Particolare attenzione è stata rivolta anche alle frodi carosello: sono 20 i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per evadere l’I.V.A., anche mediante indebite compensazioni.
Non meno significativo è l’impegno del Corpo nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 63 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente 22,5 milioni di euro di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 54 datori di lavoro per aver impiegato 84 lavoratori in “nero” o irregolari.
Ammontano, invece, a 21 gli interventi svolti nel settore delle accise, al fine di contrastare la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale mediante servizi di prevenzione nei porti, negli aeroporti e nelle rotabili maggiormente interessate dai traffici illeciti, nonché, nei casi più gravi, attraverso l’esecuzione di indagini di polizia giudiziaria volte a neutralizzare l’operatività delle organizzazioni criminali, anche di carattere transnazionale, operanti nel settore.
Complessivamente, sono stati sequestrati 94.000 chilogrammi di prodotti energetici, con la denuncia alla competente Magistratura di 7 responsabili.
Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti 58 controlli riscontrando 7 violazioni. Inoltre, sono state concluse 2 indagini di polizia giudiziaria che hanno portato alla denuncia a piede libero di 2 soggetti.

La Guardia di Finanza ha dedicato, nel corso del 2019, 10 Piani operativi al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e a quelle condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.

Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso complessivo dello Stato e si traduce, in ultima analisi, in un miglioramento complessivo della qualità della spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita e sviluppo.
240 sono gli interventi complessivamente svolti, nel 2019, a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 50 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 55 deleghe svolte con la Corte dei conti.
Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a 550.000 euro, mentre si attestano su circa 385.000 quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 50.
Le attività in materia di spesa pubblica hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per 10,6 milioni di euro, a carico di 121 soggetti, nonché avanzate proposte di sequestro per 3 milioni di euro.
Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, all’indomani dell’introduzione del “reddito di cittadinanza”, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del beneficio a tutela di coloro che hanno reale necessità usufruire del sussidio. Gli interventi eseguiti hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 12 soggetti per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore.
Nell’ambito dei Piani operativi finalizzati alla tutela della regolarità della spesa previdenziale e sanitaria, i Reparti hanno portato a termine, in totale, 14 interventi, segnalando all’Autorità giudiziaria 10 persone.
Con specifico riguardo al comparto della spesa previdenziale, le frodi più consistenti hanno interessato le prestazioni assistenziali (assegni sociali, pensioni di guerra, invalidità civile e altre), con 385.000 di euro di indebite percezioni.
Passando, più in generale, al settore della tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, sono state denunciate 18 persone per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione. In tale ambito, riveste importanza strategica la collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, su cui delega, nel corso del 2019, i Reparti hanno effettuato controlli in materia di contrattualistica pubblica e accertamenti nel settore anticorruzione e trasparenza

La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata ed economico-finanziaria, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenza.
Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti ed immediati profili di rischio, focalizzando l’attenzione sulla conclusione di negozi giuridici da parte di soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie, su settori di particolare rilevanza strategica o ancora sul reimpiego di proventi illeciti nei cc.dd. “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.), nonché connessi con la gestione dell’emergenza sanitaria.
In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, ed il monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento, includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non organici alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico. L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio.


È stata, tra l’altro, conferita priorità all’analisi di quei contesti legati alla fase emergenziale e post emergenziale, che vengono delegati con immediatezza ai Reparti competenti per i conseguenti sviluppi operativi, in relazione alla possibile connessione con tentativi di infiltrazione della criminalità nel sistema economico, alle pratiche speculative sui prezzi dei dispositivi medici di protezione individuale o alle procedure di approvvigionamento di materiale medico, nonché, in prospettiva, con l’utilizzazione delle provvidenze che saranno poste a disposizione di cittadini e imprese per superare la contingente crisi economica.
Altra importante direttrice, anche in prospettiva futura, dell’azione della Guardia di Finanza per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo è rappresentata dalla massima valorizzazione delle informazioni acquisite nel corso del controllo economico del territorio.
Sempre allo scopo di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure. Al fine di presidiare al meglio il comparto di specialità della sicurezza della circolazione dell’euro, è stata, infine, intensificata l’azione di contrasto in materia di falsificazione monetaria attraverso una mirata azione di ricerca, prevenzione e repressione finalizzata prioritariamente alla ricostruzione dell’intera filiera del falso, individuando i centri di produzione e di distribuzione delle banconote/monete contraffatte nonché contrastando le ulteriori insidiose condotte fraudolente basate sull’alterazione dei mezzi di pagamento elettronici, come la clonazione di carte di credito e di debito, perpetrati anche attraverso l’utilizzo della rete internet, nell’ottica di salvaguardare l’integrità patrimoniale dei legittimi titolari e degli istituti emittenti.
Nel corso del 2019, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 118 soggetti, ed ammonta a quasi 5 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti per il sequestro all’Autorità Giudiziaria, anche nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc..
Sono stati inoltre eseguiti 561 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti sono state sviluppate 59 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 34 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio, dei quali 2 sono stati tratti in arresto. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 3,6 milioni di euro.
Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati denunciati 16 soggetti in relazione alla distrazione di patrimoni per un totale di 4,8 milioni di euro. Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono state sottoposte a sequestro banconote false per un valore complessivo di 28.540 euro.
Tra le attività del Corpo svolte nel 2019 a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle – convergenti su 3 Piani operativi – a contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore.
In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato 105 interventi e dato esecuzione a 4 deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro 51.923 prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri.

Il controllo del territorio, del mare e dello spazio aereo sovrastante per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato attraverso un dispositivo d’intervento unitario, che prevede l’integrazione tra le diverse componenti territoriale, investigativa, aeronavale e speciale del Corpo. In questo contesto, assume particolare rilevanza l’attività svolta dalla Guardia di Finanza a mare in materia di lotta ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, cui si aggiunge il contrasto dei traffici illeciti diretti verso le coste nazionali, quindi, dell’Unione europea. Al Corpo sono state, infatti, attribuite rilevanti ed esclusive funzioni nell’ambito del comparto di specialità della sicurezza del mare e della sicurezza delle frontiere, che si traducono nell’attuazione delle direttive dell’Autorità di Pubblica Sicurezza per il mantenimento dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica a mare e nella responsabilità operativa ai fini del contrasto all’immigrazione irregolare via mare anche con riferimento all’attività svolta sotto l’egida dell’Agenzia della Guardia di frontiera e costiera europea – Frontex.
Nel contrasto ai fenomeni illeciti che interessano le coste meridionali del Paese, la Guardia di Finanza ha posto particolare attenzione al settore del basso Adriatico e dell’alto Ionio prospiciente le coste calabresi e pugliesi, dove prosegue, anche se in misura ridotta, il fenomeno del traffico di stupefacenti via mare attraverso l’uso di potenti gommoni oceanici e di motoscafi, in grado di trasportare velocemente ingenti quantitativi di droga.
Nell’ambito del contrasto ai traffici illeciti di sostanze stupefacenti nel corso del 2019 si è proceduto al sequestro, complessivamente, di oltre 14,3 chilogrammi di sostanze stupefacenti di cui oltre 13 kg di hashish e marijuana, 806 grammi di cocaina e 406 grammi di altre droghe, nonché di un automezzo utilizzato per i traffici illeciti della specie, arrestando 12 narcotrafficanti e deferendo a piede libero all’Autorità Giudiziaria altri 78 responsabili. Da ultimo, a cura del dipendente Reparto Operativo Aeronavale di Termoli, è stata mantenuta alta l’attenzione in materia di flusso illegali di migranti atteso che, nell’ultimo periodo, si è registrato un incremento del fenomeno proveniente Mediterraneo orientale e diretto anche verso le coste del basso Adriatico, con caratteri peculiari e dissimili rispetto al modus operandi riscontrato nello stretto di Sicilia.

 

L’impegno concorsuale del Corpo nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è stato confermato, altresì, nell’ambito delle recenti direttive emanate dal Ministero dell’Interno per la gestione delle manifestazioni pubbliche e di eventi di particolare rilevanza, cui il Corpo partecipa con l’impiego dei militari specializzati Anti Terrorismo Pronto Impiego “AT-P.I.”.
Nel generale contesto del concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, rientrano anche gli eventi di respiro internazionale caratterizzati dalla contemporanea presenza di numerose Autorità estere e, spesso, organizzati in luoghi anche prospicienti le aree litoranee e portuali.
In particolare, nel corso del 2019, il Corpo ha partecipato ai dispositivi interforze per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, tra cui le “Universiadi 2019”, manifestazione sportiva multidisciplinare rivolta ad atleti universitari provenienti da ogni parte del mondo, tenutasi a Napoli nel periodo 1 – 15 luglio, che ha visto l’impiego di un dispositivo composto complessivamente da 15 militari (tra componente territoriale e specializzati AT-P.I.).
Nel 2019, la Guardia di Finanza ha impiegato complessive 4.000 giornate/persona in servizi di ordine pubblico in occasione di manifestazioni, eventi sportivi, consessi internazionali e altri eventi.

A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 il Corpo ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione: usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al Codice degli appalti.
Circa 8.000 i controlli svolti dalla Guardia di Finanza a partire dallo scorso mese di marzo per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia da COVID-19: quasi 52 i soggetti, a vario titolo, denunciati per violazioni commesse nel periodo dell’emergenza, su un totale di oltre 8.000 persone controllate.
Incessantemente è continuata la collaborazione istituzionale con le Autorità Prefettizie, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale, attraverso l’esecuzione di 391 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferite alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, nel medesimo arco temporale, le attività sono state svolte, in linea con l’evoluzione del contesto esterno, riservando prioritaria attenzione alle condotte più marcatamente illegali e fraudolente.
L’impegno profuso in tale comparto operativo, si è, in particolare, concretizzato con il sequestro di beni per un valore di quasi 1 milione di euro nell’ambito di un’indagine in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio derivante dal traffico di stupefacenti.
La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.

Nei primi mesi del 2020, per i reati di contraffazione e frode in commercio nonché per violazioni alle norme in tema di sicurezza prodotti, sono stati denunciati 7 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione nonché sottoposte a sequestro oltre 133.677 mascherine e 45 confezioni di igienizzanti, per un totale di 70 litri. Inoltre, è stato accertato un caso di manovre speculative su merci, in relazione al quale è stato deferito all’A.G. un responsabile nonché sottoposte a sequestro 300 mascherine commercializzate con un ricarico del 1.400% rispetto al prezzo di acquisto.

Nello specifico settore, meritevoli di menzione sono:

– l’attività investigativa condotta dal Gruppo di Isernia nelle provincie di Isernia e Perugia, che si è conclusa con il sequestro di 75.950 mascherine di protezione individuale prive dei requisiti di conformità e sicurezza e recanti un marchio “CE” non conforme, nonché con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di n. 2 responsabili;

– l’operazione denominata “Mascariot”, condotta dalla Compagnia di Termoli, che ha consentito di sottoporre a sequestro 25.000 mascherine del tipo KN95-FFP2, recanti un falso marchio “CE”, nonché di ricostruire la filiera distributiva fino a risalire all’azienda importatrice con sede in provincia di Udine, il cui rappresentante legale è stato deferito all’Autorità Giudiziaria.

Nel complesso, durante l’emergenza epidemiologica da COVID-19, le Fiamme Gialle molisane, unitamente alle altre Forze di Polizia, hanno assicurato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio con attraverso l’impiego giornaliero di circa 70 militari.

Exit mobile version