Dopo il parere favorevole espresso da 30 lavoratori interinali, su 50 complessivi, ieri 26 giugno è stato sottoscritto l’accordo aziendale tra Molise Acque e le rappresentanze sindacali UIL FPL e Fp CGIL, che consente agli stessi lavoratori di essere assunti direttamente alle dipendenze di Molise Acque con un contratto a tempo determinato part-time per 36 mesi, in deroga al Decreto Dignità. “Con l’accordo siglato – commenta il comitato – si avvia anche un percorso teso alla stabilizzazione degli stessi lavoratori, valorizzando l’esperienza e le competenze pregresse da loro maturate, sia alle dirette dipendenze dell’Azienda, sia attraverso ditte esterne. I lavoratori esprimono grande soddisfazione per il risultato ottenuto, che consentirà loro di poter tornare a lavorare direttamente con Molise Acque e che vede concretizzarsi la possibilità di essere successivamente assunti a tempo indeterminato, dopo oltre 10 anni di lavoro prestato in favore di Molise Acque, attraverso agenzie interinali e di somministrazione. Un doveroso e sentito ringraziamento va rivolto ai sindacati che hanno deciso di sottoscrivere l’accordo, garantendo ai lavoratori la continuità occupazionale e la certezza di un reddito mensile. Il ringraziamento va anche all’intero Cda di Molise Acque per la grande disponibilità mostrata e la volontà di chiudere l’accordo, riaprendo le trattative con i lavoratori e le parti sindacali, anche quando sembrava essere andato tutto in fumo. Si ringrazia anche il neo assessore regionale alle politiche del lavoro, Michele Marone, che si è reso da subito disponibile ad ascoltare i lavoratori, ad incontrare i sindacati e si è adoperato per risolvere la problematica e portare a casa questo importante risultato per i lavoratori precari di Molise Acque, in un momento in cui i lavoratori erano ormai rimasti senza lavoro, perché il contratto di somministrazione era scaduto dal 20 giugno 2020 e le iniziali trattative per la conclusione dell’accordo si erano chiuse negativamente. Un ulteriore ringraziamento va rivolto all’avvocato Manuela Vigilante di Termoli, che dietro le quinte ha seguito personalmente la vicenda per diversi lavoratori favorevoli all’accordo. Finalmente è stato riconosciuto il valore delle competenze acquisite dai lavoratori precari negli anni, che hanno sempre messo a disposizione la loro professionalità con grande dedizione e sacrificio per garantire un servizio pubblico essenziale”.
Battaglia legale degli altri interinali. Inviata diffida all’azienda. Pci: “Un accordo-truffa”.
Non tutti gli interinali hanno voluto firmare l’accordo, come già si era capito nei giorni scorsi. Almeno una quindicina si sono infatti rivolti ad un avvocato, tramite il quale hanno fatto pervenire una diffida a Molise Acque per la stabilizzazione immediata. Non solo sarebbero già maturati i tempi per una assunzione a tempo indeterminato, proprio richiamando il Decreto Dignità, ma l’accordo firmato, denuncia il secondo schieramento contrario allo stesso, calpesta i diritti dei lavoratori, costretti a dover rinunciare al pregresso maturato pur di tornare subito a lavorare, con una retribuzione minore. Inoltre l’attuale contratto part-time da 18 ore settimanali per 36 mesi, in deroga al Decreto Dignità, non garantirebbe, alla scadenza, la stabilizzazione dei precari ma solo un “occhio di riguardo” in graduatoria in vista di futuri ed eventuali concorsi. La richiesta in subordine, pertanto, sarebbe quella in ultima istanza dell’assunzione con il contratto in oggetto ma senza rinuncia al pregresso. A denunciare la situazione e a sostegno dei lavoratori contrari alla firma è intervenuto anche il Pci, che ha attaccato duramente l’assessore al Lavoro Michele Marone in occasione della visita di Matteo Salvini a Termoli. “L’esordio del neo assessore al lavoro Marone si è distinto proprio per la ferocia contro i diritti dei lavoratori nel perorare quello che è stato giustamente valutato da lavoratori e altri sindacati come l’ “accordo-truffa” di Molise Acque, avente infatti lo scopo di rinnovare la precarizzazione per altri tre anni, così impedendo la immediata stabilizzazione di circa 45 lavoratori di cui l’azienda ha comunque bisogno ogni anno, come da essa stessa ammesso, e nonostante tale diritto fosse già acquisito sin da oggi per effetto dell’art.19 D.Lgs 81/2015 per superamento dei limiti dei loro contratti precari. Peraltro esponendo l’azienda pubblica ad ingenti risarcimenti per abuso di precariato”. E ancora: “Marone sta cercando di utilizzare, per tale operazione antisociale presso Molise Acque, il famigerato art.8 DL 138/2011, nonché il nefasto accordo interconferederale del 2014, concertati tra Confindustria, governi e burocrazie sindacali, per poter creare aziendalmente possibilità di deroga in peggio delle condizioni contrattuali nazionali ed addirittura delle norme di legge”.
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