Nelle prime ore odierne i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Isernia, collaborando con i colleghi della Compagnia Carabinieri di Formia (Latina), hanno localizzato ed arrestato, in esecuzione di ordine di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Roma, su richiesta della D.D.A. della Procura della Repubblica di Roma, due dei 21 soggetti destinatari del provvedimento, facenti parte dell’operazione Touch & Go. I due giovani, fratelli, si trovavano in un paese limitrofo al capoluogo pentro poiché uno di essi scontava, agli arresti domiciliari, una precedente pena. I fatti per i quali procede la Direzione Distrettuale Antimafia inerenti i reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, possesso di armi e materiali esplodenti, minaccia, violenza privata e lesioni, con l’aggravante di aver agito con metodo mafioso, riguardano condotte perpetrate in Campania e nel basso Lazio a partire dal 2015.
L’operazione.
Nelle prime ore della mattinata odierna, nelle province di Latina, Napoli, Isernia e Caserta, circa 100 carabinieri della Compagnia di Formia e di Reparti dei citati Comandi provinciali, con il supporto di un elicottero del Nucleo di Pratica di Mare e di unità cinofile antidroga dell’Arma stessa e della Guardia di Finanza, hanno dato esecuzione a una misura cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Roma, su richiesta della direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Roma, nei confronti di 22 persone (21 sottoposti a custodia cautelare in carcere, 1 ai domiciliari). I componenti del gruppo criminale, compresa una donna, sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, possesso di armi e materiali esplodenti, minaccia, violenza privata e lesioni, con l’aggravante di aver agito con metodo mafioso. I provvedimenti sono scaturiti da una complessa e articolata attività investigativa condotta dai carabinieri di Formia – coordinati dalla d.D.A. di Roma – sviluppata da ottobre 2015 ad agosto 2016 e nuovamente aggiornata da marzo a settembre 2018, anche con la collaborazione con la direzione centrale per i servizi antidroga del Ministero dell’Interno. Il gruppo criminale agiva sotto la guida di due fratelli provenienti dal quartiere Secondigliano di Napoli che – con spregiudicatezza ed importando atteggiamenti tipici delle organizzazioni camorriste – avevano deciso di conquistare il mercato degli stupefacenti del sud pontino, arruolando a tal fine manovalanza criminale locale e creando così una fitta rete di pusher. Per assumere il controllo dell’attività di approvvigionamento e smercio di cocaina, hashish, marijuana e shaboo, imponendosi sul territorio, avevano posto in essere aggressioni e minacce anche ricorrendo all’uso di armi e di manufatti esplosivi, sino a conquistare l’egemonia nella vendita di droghe in un’ampia area incentrata su scauri, nota località turistica del comune di Minturno (LT). In particolare, nel corso delle indagini:
– veniva fatta piena luce sulle modalità con le quali i predetti indagati, alcuni dei quali contigui a clan camorristici operanti nel quartiere Secondigliano di Napoli, importavano ingenti quantitativi di stupefacente dalla città partenopea e dalla Spagna;
– sono state tratte in arresto complessivamente 13 persone;
– sono stati sequestrati: 450 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina; 9 kilogrammi di hashish; 350 grammi di marijuana; 100 grammi di shaboo; una pistola marca beretta calibro 9×21 completa di caricatore e 13 proiettili, arma risultata rubata; 2 ordigni esplosivi di fattura artigianale, uno dei quali recuperato il 17.02.2016 prima che esplodesse, mentre l’altro è stato fatto deflagrare il 28.02.2016, causando solo danni a cose. Nel corso delle operazioni di esecuzione uno degli arrestati di Napoli è stato trovato anche in possesso di una rivoltella calibro 44 magnum matricola abrasa e 10 proiettili.