“Il personale sanitario ha seguito tutte le procedure e i protocolli previsti. Purtroppo si è trattato di una complicanza per la quale i medici hanno cercato invano di fare il possibile per evitare un epilogo tragico“. E’ quanto dichiarato dalla direttrice sanitaria dell’Asrem, Maria Virginia Scafarto (foto in basso), raggiunta telefonicamente, a margine dell’esito dell’indagine interna aperta per verificare eventuali anomalie o possibili negligenze prima, dopo e durante il parto dei due gemellini deceduti al Cardarelli nella notte fra martedì e mercoledì per una sepsi fulminante. I due piccoli, nati prematuramente nel pomeriggio del 7 giugno dopo sole 32 settimane, sono morti a distanza di circa mezzora l’uno dall’altro nella notte, dopo che il personale ha riscontrato la trasmissione dell’infezione da escherichia coli – accertata alla madre oltre due settimane prima con tampone vaginale – ai bimbi. Nonostante la donna fosse rimasta in cura al nosocomio di contrada Tappino, l’infezione ha coinvolto il feto.
“Appena giunti i segnali di allarme, si è dovuto procedere con il parto cesareo, nella speranza di salvare i bambini. Purtroppo non è stato possibile e non è mai facile accettare la realtà“. La Scafarto conferma che non sono state riscontrate responsabilità da parte del personale. “Abbiamo avuto un audit interno, nell’ambito del quale si è proceduto anche alla consultazione della documentazione clinica e alla casistica. Si tratta di una complicanza contemplata della letteratura medica. Il personale di reparto ha adottato le linee guida previste, sia in termini di valutazione che di tempistica. La paziente inoltre, prima del parto, è stata costantemente monitorata“. La mamma, una 34enne commerciante della provincia di Isernia, clinicamente sta meglio e ha lasciato nelle scorse ore la Rianimazione per essere trasferita nuovamente nel reparto di Ginecologia. Al momento non ci sono indagini esterne e l’Asrem non ha più ritenuto di inviare segnalazione al Ministero, in virtù di quanto sostenuto dalla direttrice sanitaria. La notizia al Ministero, stando alle indiscrezioni che attendono però conferma, sarebbe arrivata tramite una lettera inviata dal marito della donna. Nei prossimi giorni potrebbero esserci ulteriori sviluppi.