Vicinanza a tutte quelle imprese molisane che in forte difficoltà per il momento storico che stiamo vivendo possono cadere in situazioni pericolose. E’ l’obiettivo della neo associazione SOS IMPRESA, rete per la legalità di Campobasso ed Isernia, costituita nel capoluogo su iniziativa della Confesercenti e presentata questa mattina, così come sintetizzato dalla presidente regionale Maria Assunta Palazzo. Non è solo la mafia o l’infiltrazione mafiosa in regione il pericolo ma anche e soprattutto il possibile insinuarsi di una cultura della mafiosità che porta l’imprenditore in difficoltà a chiedere aiuto alla malavita organizzata. Sos Impresa si presentà perciò come uno sportello amico in cui trovare supporto morale, competenza e assistenza in un percorso sia economico sia giudizio.
“Il cittadino non deve avere problemi nel chiedere conforto. Va salvato dalla solitudine e indirizzato nella giusta direzione, mantenendo la riservatezza“. Lo scopo dell’associazione è quello di promuovere, organizzare e realizzare iniziative per l’affermazione della legalità e per prevenire e contrastare il racket delle estorsioni, l’usura e la corruzione, così come prestare assistenza alle vittime di tutti i reati commessi dal crimine, organizzato e non, che comprimano la libertà di iniziativa economica. “Il Molise, anche se considerata isola felice, corre lo stesso rischio che corrono tutte le altre regioni“, ha sottolineato il presidente nazionale Luigi Cuomo. “Con la situazione aggravata dal fenomeno coronavirus, le mafie pensano nuove forme per esercitare il proprio potere economico, sociale e culturale e il Molise non è estraneo a queste dinamiche. Qui risiedono soggetti appartenenti alla malavita organizzata che coprono anche ruoli apicali e sempre qui le mafie possono investire, infiltrarsi, trasmettere il virus della mafiosità“.
Cosa fare subito? “Avvieremo subito un’attività di consapevolezza. In Molise non si registrano dati particolarmente allarmanti di fenomeni estorsivi, contiamo all’incirca una decina di domande allo sportello antiracket e il fenomeno è limitato ad aziende agricole ed edilizie. Però altri fenomeni da tenere d’occhio rischiano di diffondersi in maniera non tradizionale. Oggi c’è dunque uno strumento che non vi lascia soli. Ci sono strumenti pubblici efficaci che intervengono con fortissimi sostegni, non solo economici, a favore di chi denuncia per aiutare a reinserirsi in maniera legale. Viene inoltre fornita assistenza legale specialistica in maniera gratuita“.
Sulla necessità di una coalizzazione di imprese è intervenuto anche il Procuratore di Campobasso, Nicola D’Angelo. “Il Molise è una terra di frontiera – ha affermato – ed è importare evitare che una determinata mentalità si instauri in questa regione, ossia quella di chiedere aiuto ai deliquenti per tirare avanti, altrimenti non riusciamo più a controllare la situazione, nonostante le brillanti operazioni finora portate a termine. In Molise c’è la propensione a denunciare. A volte gruppi criminali destinono dai loro progretti proprio per il timore della denuncia. Ciò non vuole dire che desistano sempre. Ecco perché il lavoro va portato avanti su più fronti, anche in maniera preventiva“.