“La recente sentenza della Corte costituzionale colma il vuoto prodotto dall’immobilismo dell’attuale governo nazionale e rappresenta un chiarimento importante, oltre che un passo forse significativo sul fronte del contenimento all’emergenza cinghiali”. È quanto dichiara Nicola Cavaliere, assessore regionale all’Agricoltura in Molise, che aggiunge: “Per quanto riguarda la nostra regione, è già in atto un percorso amministrativo inerente la procedura in questione e l’auspicio è che subito dopo la pausa estiva arrivi l’autorizzazione da parte di Ispra per consentire ai conduttori e ai proprietari dei terreni (provvisti di licenza di Caccia) di abbattere i cinghiali in caso di necessità e a difesa dei raccolti e della stessa incolumità di agricoltori e cittadini. Proprio in occasione della Consulta regionale della Caccia, che si è tenuta lo scorso giugno, ho annunciato che presto tale piano di controllo della fauna selvatica sarà attuato in Molise. C’è quindi comunità d’intenti con Coldiretti e le altre associazioni di categoria riguardo la linea da intraprendere per affrontare con azioni decise e concrete, seppur nel pieno rispetto della legalità, una piaga grave e che coinvolge davvero tutto il Paese. La conferma – conclude l’esponente della giunta – arriva dalle ultime notizie provenienti dalla Lombardia, dove il governo (come accaduto anche da noi) ha impugnato l’ultima legge regionale che ampliava il periodo di caccia al cinghiale dando vita all’ennesimo braccio di ferro tra territori e Stato centrale, mentre purtroppo il fenomeno, tra clamorosi avvistamenti sui media, incidenti stradali e danni alle colture, si segnala in aumento ovunque”.
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