Con Decreto presidenziale n. 143 del 28 luglio 2020 il Tar Molise ha accolto la domanda cautelare urgente proposta dai titolari dell’agriturismo il “Rifugio del Massaro” contro l’ordinanza del sindaco del Comune di Sepino che aveva disposto il divieto di transito sulla strada comunale che collega Sepino al pianoro di Campitello per tutto il mese di agosto tutti i giorni 24 ore su 24, e anche per il mese di settembre nei festivi. Il sindaco di Sepino aveva motivato il divieto ritenendo che fosse difficile garantire le misure di distanziamento sociale sull’area, meta estiva preferita da tanti amanti della montagna, adducendo esigenze urgenti e improcrastinabili di carattere sanitario connesse al Covid-19. Un provvedimento ritenuto illegittimo dai titolari dell’attività agrituristica e gravemente abnorme, tanto da spingerli a presentare ricorso affidandosi all’avvocato Massimo Romano, il quale in pochi giorni dal deposito del ricorso ha ottenuto l’accoglimento della domanda cautelare da parte del Tar Molise. Il Tar ha infatti condiviso integralmente la tesi dei ricorrenti, i quali hanno dedotto che l’area del pianoro è estesa per circa 140.000 metri quadri e dunque insuscettibile di creare problemi di distanziamento sociale, non essendo state peraltro evidenziate le gravi ragioni sanitarie idonee a consentire l’esercizio di poteri extra ordinem da parte del sindaco. Una misura, quella impugnata, che avrebbe determinato, di fatto, la chiusura dell’attività agrituristica e dell’annessa attività agricola e del caseificio artigianale, stante il divieto di transito con i mezzi e l’impossibilità di raggiungere il pianoro da altre strade carrabili. Grazie al pronunciamento del Tar, dunque, il divieto è stato sospeso sia per i titolari dell’agriturismo sia per tutti i clienti che intendano recarvisi. La prossima udienza è stata fissata per il 23 settembre. Soddisfazione è stata espressa dai ricorrenti, i quali hanno tirato un sospiro di sollievo per il rischio scampato di vedersi costretti a chiudere l’attività, e dall’avvocato Romano, che ha patrocinato con successo la causa e ribadito l’importanza del pronunciamento presidenziale del Tar, sia per aver fissato dei paletti chiari in ordine all’esercizio dei poteri extra ordinem in materia di Covid, sia per aver garantito l’effettività della tutela giurisdizionale, con una pronuncia rapidissima resa all’esito di un serrato contraddittorio tra le parti (udienza da remoto) e dunque garantendo la pienezza del diritto di difesa di tutte le parti.
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