Incredibile successo di pubblico e di critica a Longano che, mostrando la parte più nobile e bella di sé, decreta l’inizio di un cammino senza fine. Una piazza stracolma, quella vista il 9 agosto, con intervenuti da diversi comuni molisani, campani e laziali, si è vestita a festa con il costume più bello, quello della cultura e della tradizione più vera. Dire che la manifestazione sia stata un successo è riduttivo. E’ stata una serata magica, piena di emozioni, classe, discernimento dalla vita di routine, partecipazione.
Una serata densa di attenzioni da parte dell’organizzazione a più mani con a capo l’associazione culturale longanese “Il Costume dell’Anima”, coadiuvata dalla locale Proloco e dall’Amministrazione Comunale, ha magicamente reso la bella piazza del bel borgo molisano un salotto dove gustare il tempo senza tempo. Un palco naturale dove far sfilare donne vestite con i “costumi” di Venafro, Letino, Longano, Bojano, Campochiaro, Campobasso, Frosolone, Macchiagodena, Cercemaggiore, Roccamandolfi, Gallo Matese, San Polo Matese, non prima dell’inaugurazione della stanza museale con il taglio del nastro da parte della famiglia Berardi, rappresentata dalla signora Rosa Maria, del sindaco e di Antonella Gatta, presidente delle associazioni coinvolte nell’organizzazione e vere promotrici dell’evento.
Accompagnati dalla musica della zampogna di Leonardo Pontarelli, della ciaramella di Andrea e dell’organetto di Vincenzo Gatta, relatori illustri hanno partecipato il pubblico con la loro entusiasmante lezione inerente le tradizioni e la simbologia del costume. Tra i relatori Benito Ripoli, presidente della Federazione Italiana Tradizioni Popolari, Enzo Cocca, assessore nonché direttore della rivista edita dalla federazione stessa, Antonio Scasserra, direttore del MUSEC, che ha mirabilmente posto l’accento sul concetto di costume, Ermanno Di Sandro, esperto d’arte e di immagine. Sentiti e graditissimi i saluti e gli interventi del sindaco Cristian Sellecchia, del delegato alla cultura Rocco Cancelliere, della consigliera regionale Aida Romagnuolo.
Al tavolo nelle vesti di moderatori Maurizio Varriano dei “Borghi D’eccellenza” e Antonella Gatta. Applausi a scena aperta per le indossatrici che hanno sfoggiato classe ed imperturbabile professionalità. La serata si è conclusa con la visione del docufilm “La Rascia”, ricchezza del grano attraverso la strada dei tempi. La Rascia, rito comunitario che anticipa il matrimonio, unitamente alle Traglie di Jelsi, sono allo studio da parte dell’Università S. Orsola Benincasa di Napoli. Il Molise è tradizione, che si osservi attenzione ad esso e che i molisani siano orgogliosi di esserlo.
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