“Cristian era come un figlio. Il dolore è atroce. Non riusciamo a darci una spiegazione per quello che è successo“. Scoppia in lacrime il datore di lavoro dell’impresa di impiantistica elettrica e telefonica, presso cui il 21enne Cristian Fontana lavorava da circa due anni e mezzo, quando lo raggiungiamo al telefono. Ieri pomeriggio il giovane operaio di Cercemaggiore si trovava insieme ad un gruppetto di colleghi nel territorio in agro di Pietracupa per il completamento di una rete di distribuzione elettrica, quando una carrucola del peso di circa 27 chili si è sganciata da un’altezza di quasi 12 metri, da un palo appena eretto e fissato al suolo, piombando sulla testa del ragazzo. Cristian aveva il casco ma il dispositivo di protezione non è riuscito ad evitargli la tragica sorte. “Era un ragazzo d’oro. Corretto, educato. Con tanta voglia di lavorare“, continua il datore di lavoro, dando ancora più vigore alla bellissima immagine di questo giovane già positivamente descritto dal sindaco Mascia e da altri compaesani. L’imprenditore è ancora sotto shock per l’accaduto e si mette a disposizione dei Carabinieri della Compagnia di Bojano e dell’Ispettorato del Lavoro che stanno ricostruendo i dettagli di questa assurda fatalità. Non riesce ad accettare la tragedia. L’impresa è nota per essere molto rigorosa nel lavoro e nella tutela degli operai. “Abbiamo dipendenti ma è come se fossimo una grande famiglia“. Ancora lacrime. L’aria calda di fine agosto non riesce a sciogliere il gelo che si è creato nel cuore di tutti in azienda e in paese. Molti, increduli, non riescono ancora a realizzare che il 21enne non c’è più. La salma è all’obitorio dell’ospedale Cardarelli in attesa dell’autopsia, il pm Gallucci nelle prossime ore affiderà l’incarico ad un medico legale. Il cantiere dove è avvenuto l’incidente è sotto sequestro per dare modo agli inquirenti di effettuare i sopralluoghi e i rilievi necessari per ricostruire l’esatta dinamica. “La tragedia sul lavoro accaduta a Pietracupa e che ha spezzato la vita a un giovanissimo operaio induce sempre ad un momento di riflessione, dal quale non può che scaturire pieno ed unanime cordoglio“, commenta oggi l’Acem-Ance in una nota. “Esprimiamo lo sconforto della classe imprenditoriale edile molisana in questa triste circostanza e la vicinanza all’azienda e ai familiari coinvolti“. Anche sui social sono numerosi i messaggi di cordoglio rivolti al ragazzo e alla sua famiglia. “Ti ricorderò sempre con quel sorriso che metteva di buon umore ogni persona che lo guardava“, scrive un’amica sopra una immagine del giovane con gli occhiali. Cristian aveva una passione per le motociclette e amava gli animali, in particolare i cavalli, con cui spesso si faceva fotografare, in sella o accanto, come una coppia di amici. In entrambi i casi non sottovalutava mai i pericoli di una corsa sulla due ruote o di una galoppata. Era insomma un ragazzo con i piedi per terra ma quando doveva sollevarli, per lavoro o per hobby, sapeva farlo in sicurezza. Eppure la sicurezza ieri non è bastata. La morte gli è piombata addosso all’improvviso e forse neanche la moto o il cavallo più veloce avrebbero colto il secondo esatto in cui portarlo via, a correre lontano dalla fine, accarezzato dall’aria gradevole della sua estate molisana.
(nell’immagine il cantiere dove è avvenuto l’incidente, una foto di Cristian e una immagine di repertorio di una carrucola)