Da 23 milioni di euro a solo circa 4 milioni e 300mila euro dopo due sentenze di Commissione Tributaria e al netto della parcella legale. E’ il risvolto giudiziario avvenuto al Comune di Petacciato, riguardante gli arretrati Imu e Tasi pretese da piattaforme petrolifere collegate ad Eni ed Edison per anni che vanno dal 2012 al 2017. E ora il consigliere di minoranza Matteo Fallica punta il dito contro l’amministrazione per avere tenuto all’oscuro il Consiglio comunale e la cittadinanza. “Da una ricerca presso l’albo pretorio del Comune di Petacciato – scrive Fallica – ho preso visione della delibera di giunta n. 74 del 19.08.2020, pubblicata il 27.08.2020, che aggiorna la situazione su una vicenda molto importante per il nostro Comune, sulla quale il sindaco e la giunta hanno imposto un silenzio tombale, nonostante i ripetuti tentativi della minoranza consiliare di saperne di più. Parliamo del contenzioso tra il nostro Comune e le piattaforme petrolifere ENI ed EDISON, le quali devono a Petacciato, per gli arretrati dei tributi Imu-Tasi, ben 23 milioni, stante una sentenza di primo grado della Commissione Tributaria. Da quel che si legge nel testo della delibera, il giudizio pendente presso la Commissione Tributaria d’Appello è stato chiuso a seguito di una trattativa extra-giudiziale tra le piattaforme petrolifere e il Comune. Questa definizione tributaria concordata, fuori giudizio, comporterà il riconoscimento al Comune di Petacciato dell’importo onnicomprensivo di euro 5.972.916,37: cifra cospicua ma di gran lunga inferiore rispetto ai 23 milioni circa riconosciuti in giudizio dalla Commissione Tributaria di primo grado. A mio avviso è un risultato davvero deludente. Mi domando: perché non si è voluto continuare nel procedimento tributario? Perché ci si è accontentati di una cifra così bassa rispetto all’intero ammontare degli arretrati dei tributi non corrisposti? Altro punto cruciale: all’avvocato che ha rappresentato in primo grado il Comune di Petacciato e che ha verosimilmente seguito la trattativa, andranno a titolo di compenso euro 1.300.000 (un milione e trecentomila), oltre Iva e Cap come per legge (percentuale del 22% sul ricavato). Una somma spropositata. In merito a questa vicenda, in qualità di consigliere comunale di minoranza, mi limito per ora a queste osservazioni:
1- È inaccettabile che tutta la questione sia stata avvolta dal segreto e che il consiglio comunale di Petacciato ne sia stato tenuto completamente all’oscuro.
2- Al più presto farò richiesta di accesso agli atti e mi riservo di interpellare direttamente il sindaco e l’assessore competente per conoscere ogni dettaglio di pubblico interesse della vicenda, a cominciare dal testo completo della proposta di transazione, che giudico inadeguata a rifondere i legittimi interessi del Comune di Petacciato.
3- Considero eccessivamente elevata la somma che la giunta comunale di Petacciato ha deciso di liquidare all’avvocato che rappresentava il Comune in questo procedimento tributario. La quota del 22% sul ricavato dalle piattaforme appare esorbitante e incongrua. Per questo motivo, una volta acquisiti gli atti, mi riservo di trasmettere l’intera documentazione alle autorità competenti.
4- Intendo verificare, infine, se l’assessore Nicola Del Re abbia in passato collaborato professionalmente con questo avvocato, perché se è così, per evidenti motivi di opportunità, avrebbe dovuto astenersi dal voto di giunta.
Ma su questo ci sarà una apposita interrogazione in consiglio comunale”.
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