Sono 101 i Comuni del Molise, 64 della provincia di Campobasso e 37 della provincia di Isernia, ad essere tra i beneficiari del sostegno alle attività produttive dei territori varato dal Governo in favore delle aree interne e montane. La somma totale stanziata per la regione è di 6.002.513,00 euro. Cifra che sarà così suddivisa: 2.572.506,00 euro per il 2020; 1.715.004,00 per il 2021 e 1.715.004,00 per il 2022. “Un grande lavoro quello compiuto dai ministri Giuseppe Provenzano e Francesco Boccia che hanno voluto fortemente introdurre il fondo nella Legge di Bilancio 2020”, commenta la consigliera regionale del Pd Micaela Fanelli. “A loro va oggi il mio personale ‘grazie’ e quello di tanti piccoli centri del Molise per i quali, così come tutti gli altri Comuni del Paese presenti nel lungo elenco dei beneficiari, ha prevalso il criterio della perifericità e della minore dimensione demografica. Un aiuto concreto a sostegno delle attività economiche, commerciali e artigianali che va ad affiancarsi alla Strategia Nazionale delle Aree Interne, del cui stato di avanzamento in regione abbiamo chiesto conto al presidente Toma, ottenendo, nel corso dell’ultimo Consiglio regionale, un impegno da parte dello stesso governatore sull’accelerazione delle procedure. Per i nostri piccoli centri questo fondo si configura come una grande opportunità, resa possibile da chi sta operando per ridurre distanze e disuguaglianze tra territori e diritti dei cittadini.
Tutti i Comuni avranno finalmente la possibilità di utilizzare il contributo per sostenere economicamente piccole e medie imprese del territorio. Si tratta di contributi a fondo perduto che potranno essere spesi per la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’innovazione, l’ampliamento. Incluso quello relativo all’innovazione di prodotto e di processo di attività artigianali e commerciali, così come le innovazioni tecnologiche indotte dalla digitalizzazione dei processi di marketing on line e di vendita a distanza. Mai contributi a fondo perduto potranno essere utilizzati anche per l’acquisto di macchinari, impianti, arredi, attrezzature, opere murarie e impiantistiche e spese di gestione delle attività. Finalmente le aree interne hanno ottenuto la ribalta che meritavano e, alle attività commerciali e produttive di questi territori è stato riconosciuto un ruolo determinante per lo sviluppo e la coesione. La strada tracciata è quella giusta e finalmente la riduzione delle distanze, oggi, sta divenendo realtà”.
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